Mercoledì scorso il lander Philae è rimbalzato due volte prima di stabilirsi definitivamente sulla cometa 67P / Churyumov-Gerasimenko, e questo ha lasciato incerti gli scienziati sulla sua posizione effettiva.

Per fortuna la sonda è stabile, e non c'è il rischio che si distacchi, per cui è già iniziata la raccolta di dati da inviare a Terra. Purtroppo la vita della missione è messa a repentaglio in quanto si sarebbe agganciata in una zona in ombra, e questo le potrebbe impedire di ricaricare le batterie. La capacità dell'accumulatore è di circa 60 ore di funzionamento, e tra un paio di giorni potrebbe esaurirsi se le sue celle solari non la ricaricheranno, rimanendo all'ombra.

Koen Geurts della squadra che controlla il lander, ha riferito: "vediamo che si ottiene meno energia solare di quanto avevamo programmato, e questo ha un impatto negativo sulla nostra capacità di condurre le ricerche per un lungo periodo di tempo".

Philae è già comunque nella storia delle esplorazioni spaziali in quanto è la prima sonda ad atterrare su una cometa, dopo un lunghissimo viaggio di 10 anni. Purtroppo gli scienziati Esa hanno riferito che la sonda robotizzata della dimensione di una lavatrice potrebbe essere atterrata due volte, in quanto la prima volta non è riuscita a mantenersi stabile, ed è rimbalzata. Possiamo immaginare come non sia stato facile centrare dopo tanto tempo una roccia di tre chilometri di larghezza che viaggia a circa 100mila chilometri orari.

Il capo progetto del Lander, Stephan Ulamec, durante una conferenza stampa giovedì scorso, ha detto che, dopo aver toccato il suolo nella giusta posizione, la sonda ha avuto un primo rimbalzo di circa 2 ore, dirigendosi verso un'altra zona a quasi mille metri di distanza, un terzo della larghezza totale della cometa. Quindi ha avuto un secondo rimbalzo, molto più piccolo, di circa un centimetro al secondo per 7 minuti, e questo rende difficile capire dove sia con precisione.

Probabilmente Rosetta potrà trovare, dall'alto, la posizione giusta del lander, che potrebbe comunque non essere molto stabile, in quanto pare che una delle sue zampe non è fissata, sul bordo di un cratere vicino ad una parete rocciosa.

Si sta ragionando sul modo di poter spostare la sonda in un'altra posizione, con un salto o tramite il carrello d'atterraggio, ma le due ipotesi operative sono molto difficili da attuare con le due zampe rimaste agganciate al suolo che ancora non si capisce che consistenza abbia.