Il 26 febbraio 2015, la Commissione Federale alle Telecomunicazioni degli Stati Uniti (FCC), composta da 2 Democratici, 2 Repubblicani e dal presidente Tom Wheeler, ha espresso pubblicamente parere favorevole alla neutralità di Internet imponendo regole che impediscono ai fornitori di servizi di rete, incluse le società di telefonia cellulare, di bloccare o limitare il traffico o di dare priorità ai servizi Web a pagamento.

La parte più controversa dell'ordinanza è la riclassificazione della banda larga fissa e mobile come servizio di telecomunicazione, per cui i fornitori di banda larga vengono assimilati alle società di servizio pubblico regolate dal Titolo II della Legge sulle Comunicazioni.

La decisione riporta i servizi di Internet all'interno dello stesso insieme di regole in vigore per i servizi di telefonia fissa e mobile, anche se la FCC si è astenuta dall'applicare le norme del Titolo II più rigide e in uso per altri servizi di utilità pubblica.

La decisione arriva dopo un anno di intenso dibattito pubblico, con quattro milioni di commenti fatti pervenire alla Commissione da parte di aziende, associazioni, gruppi di pressione, e privati cittadini. Anche il presidente Obama aveva fatto sentire il suo peso chiedendo alla FCC di adottare le nuove regole usando il Titolo II come supporto legale. Alla fine i Democratici hanno votato in favore e i Repubblicani contro.

Con un appassionato discorso, Tom Wheeler ha ricordato che i fornitori di banda larga hanno la capacità tecnica e gli incentivi finanziari per imporre restrizioni all'uso di Internet, per questo ha aggiunto:

"Internet è la più potente e diffusa piattaforma del pianeta.

E' semplicemente troppo importante per essere lasciata senza regole e senza un arbitro in campo. Pensate a cosa rappresenta. Internet ha preso il posto del telefono e dell'ufficio postale. Internet ha dato al commercio un nuovo significato, e, come hanno dimostrato i commenti pervenuti da quattro milioni di americani, Internet è il veicolo più avanzato della libera espressione.

Internet è semplicemente troppo importante per lasciare che i fornitori di banda larga siano i soli a fare le regole. La nostra proposta è stata descritta dall'opposizione come "un piano segreto per mettere sotto controllo Internet". Stupidaggini. Questo è un piano per regolare Internet non più di quanto il Primo Emendamento sia un piano per regolare la libertà di parola.

Entrambi si battono per gli stessi concetti: trasparenza, libertà di esprimersi, e l'assenza di guardiani che dicono alla gente cosa possono fare, dove devono andare,e cosa devono pensare."

L'ordinanza sulla neutralità della Rete, che si spera faccia scuola per il pianeta, entrerà in vigore 60 giorni dopo la sua pubblicazione nel Registro Federale. Poi si apriranno le vertenze legali da parte delle società di telefonia via cavo e dei fornitori di banda larga. Il nodo del contendere, come al solito, sono i soldi, perchè l'idea alla base della neutralità della Rete è che l'accesso ad un sito o il download di un video avvengano praticamente alla stessa velocità per tutti gli utenti. Il che vuol dire che, per esempio, se volete scaricare un film non siete portati a preferire Amazon a Netflix, solo perché Amazon ha un contratto con il vostro fornitore di banda larga per scaricare i suoi dati in maniera più veloce. Gli avvocati dei grandi players come Comcast, AT&T, Verizon e NCTA si stanno già fregando le mani. E Google? Tranquilli, è dalla parte dei buoni.