Anche la Svizzera, nazione principe degli orologi di lusso, prepara il suo ingresso nel mondo degli orologi "smart". Dopo l'annuncio di Tag Heuer, che presenterà entro il 2015 un orologio in collaborazione con Intel e basato su Android, anche Swatch ha deciso di presentare nel mese di agosto il suo primo smartwatch. Il design ricalcherà quello dell'attuale Swatch Touch, l'orologio dell'azienda con schermo sensibile al tocco già presente sul mercato. Nick Hayek, membro del Consiglio d'amministrazione di Swatch, nel corso di un'assemblea ha dichiarato che l'orologio uscirà prima in Svizzera e poi in un altro "grande" paese (non specificando però quale), non rendendo nota la data del debutto sul mercato internazionale.

Il nuovo orologio intelligente sarà dotato di chip NFC per poter effettuare pagamenti mobile, ci sarà la possibilità di visualizzare a schermo avvisi e notifiche dello smartphone e connettersi a Internet. Tutto questo sarà disponibile su terminali con sistema operativo Android e Windows Phone, iOS non sarà compatibile. È curioso il cambio di rotta del gruppo Swatch che aveva rifiutato proprio con Apple una partnership per la realizzazione di uno smartwatch, perché aveva giudicato questo prodotto con scarso mercato e senza futuro.

L'autonomia sarà il punto di forza

L'azienda svizzera ha intenzione di migliorare drasticamente l'autonomia, uno dei punti deboli dei prodotti presenti sul mercato, i quali riescono solamente a chiudere la giornata e poi devono essere messi necessariamente in ricarica.

Si mormora addirittura che l'orologio possa essere usato senza bisogno di essere messo sotto carica, questo risultato potrebbe essere possibile grazie ad una batteria interna che sfrutta un sistema di ricarica automatica basato sul movimento del polso.

Non sarà una sfida semplice

La sfida per queste aziende che hanno prodotto sempre orologi classici non sarà facile, è completamente diverso infatti produrre un oggetto più simile ad uno smartphone che ad un classico orologio meccanico, nel quale loro sono veri maestri. La difficoltà è ancora più alta poi entrando in un mercato che ha visto già l'ingresso di altri oggetti hi-tech dello stesso tipo da parte di colossi come Sony, Samsung, Motorola, Lg, Asus e Apple.