L'obiettivo principale dell'esecutivo è di riportare sotto il controllo pubblico la gestione delle infrastrutture strategiche per il paese, come quelle delle telecomunicazioni, e lo fa affidando a Enel, colosso elettrico controllato dal ministero del Tesoro, la distribuzione su tutto il territorio nazionale della banda ultra larga.

Tutto questo è possibile grazie alla nuova normativa in materia, che permette la cosiddetta "posa aerea" dei cavi in fibra ottica necessari a trasmettere i pacchetti di dati, dando modo a Enel di poter sfruttare i tralicci elettrici in suo possesso per raggiungere anche le zone più disagiate del paese come quelle di montagna, superando le difficoltà nell'esecuzione degli scavi per la posa dei cavi stessi e quindi riducendo notevolmente i costi e i tempi di realizzazione.

Il futuro delle telecomunicazioni e proprio quello della banda ultra larga, anche se l'Italia si trova notevolmente in ritardo in confronto ai partner europei. Gli obiettivi dell'Agenda digitale europea, infatti, prevedono la posa dei cavi in fibra ottica su tutto il territorio nazionale entro il 2020, unitamente alla disponibilità per almeno il 50% della popolazione dei canali super veloci.

Le nuove tecnologie avranno un impatto notevole su tutto il comparto, sia per quanto riguarda la fruizione dei contenuti, la costruzione della nuova infrastruttura infatti permetterà l'accesso ad Internet a tutta la popolazione, sia per quanto riguarda la programmazione tv, passando dai palinsesti tradizionali alla programmazione on demand, dove ognuno potrà liberamente scegliere cosa vedere.

Con quest'operazione Matteo Renzi riafferma il ruolo dello Stato nella gestione delle infrastrutture considerate strategiche per il paese, relegando a un ruolo di secondo piano la rete dell'impresa privata Telecom, principale concorrente di Enel nell'aggiudicazione di questo importante appalto per il quale entro il mese di Maggio l'esecutivo dovrà determinare la quantificazione totale degli incentivi statali e le modalità di realizzazione.

Ristrutturazione delle reti televisive

Nei piani del Governo il passo successivo sarebbe quello della complessa ristrutturazione del settore delle infrastrutture televisive, le cosiddette "torri", ultimamente al centro delle cronache per via dell'Opa di Ei Towers, società della galassia Mediaset, contro Rai Way. In questo caso l'esecutivo potrebbe affermare il controllo pubblico sulla rete attraverso la presenza di Cassa Depositi e Prestiti, provando a costituire un consorzio che agirebbe anche da ente regolatore, nel quale confluirebbero anche le torri Wind, recentemente passate sotto il controllo della spagnola Abertis.