ReCaS letteralmente significa Rete di Calcolo per SuperB e altre applicazioni. Vi starete sicuramente chiedendo cos’è, giusto? Il ReCaS ha origine a Bari in Puglia ma è stato realizzato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare insieme all’Università degli Studi di Bari Aldo Moro.

Si tratta di un computer che ha una potenza di calcolo di 13.000 computer, 6.000 terabyte di memoria e uno scambio dati di 10 Gigabite al secondo.Roberto Bellotti, il responsabile del progetto, ha spiegato come ReCaS potrebbe essere utilizzato per il calcolo scientifico di esperimenti astrofisici e fisici subnucleari ma anche nella vita quotidiana dei cittadini.

Senza sottovalutare l’utilizzo da parte di ARPA Puglia per monitorare le condizioni climatiche e ambientali a Taranto e per ridurre la produzione industriale insita nel territorio. Ad ora il super pc viene utilizzato dal Cern di Ginevra per gli esperimenti sulla scoperta del bosone di Higgs e per gli studi sulla diagnosi precoce delle malattie neurodegenerative.

Il supercomputer realizzato in Italia

Anche la Pubblica Amministrazione ed il Comune di Bari utilizzeranno i Big Data di ReCas per migliorare in modo assolutamente rivoluzionario la vita dei cittadini. Chi ha ancora il coraggio di dire che le regioni del sud non sanno spendere in modo efficiente i soldi della pubblica amministrazione?

ReCas difatti è stato finanziato con i 13,7 milioni di euro dei fondi dell’Europa, non è solo una palazzina di 800 metri piena di fili e meccanismi ma è prima di tutto un tesoro della tecnologia e della ricerca italiana.

ReCas è la prova che i finanziamenti europei possono essere utilizzati in modo intelligente.Accanto alla realizzazione del Datacenter ReCas specialisti dell’Istituto di Fisica e dell’Università di Bari, in collaborazione con importanti aziende nazionali e imprese del territorio hanno creato una Piattaforma Cloud Open Source, chiamata Prisma, al momento in fase di sperimentazione nella Regione Puglia per le attività di conduzione dei dati sanitari.