Windows 10 è in commercio da pochi giorni e Microsoft spera possa andare meglio rispetto alle ultime versioni. Non tanto in termini di vendite, giacché quelle ci sono sempre, quanto in termini di performance. Infatti, da Windows 7 in poi, non pochi sono stati i problemi riscontrati e le critiche da parte degli utenti. Windows 10 presenta molte novità, tra cui spicca Cortana, una sorta di assistente virtuale con le parvenze di una donna. Il nuovo sistema operativo, che ha rivoluzionato il modo di utilizzare un Pc rendendolo accessibile a tutti, presenta però un problema legato alla privacy.

A lanciare l'allarme è un esperto informatico: lo sviluppatore Jonathan Porta, il quale sul proprio sito ha pubblicato un post accusatorio nei confronti del colosso informatico con sede a Redmon. Vediamo di cosa si tratta.

In cosa consiste il pericolo

Secondo Porta, il nuovo sistema operativo di Microsoft, mediante le impostazioni di default sulla privacy, consegnerebbe un alto quantitativo di dati sensibili degli utenti. Finendo di fatto per spiarli. Per ovviare a ciò deve essere l'utente stesso a modificare le impostazioni avanzate. L'esperto definisce Windows 10 senza mezzi termini "Inquietante e spaventoso". Già al momento dell'installazione, si dà il consenso per inviare i dettagli dei propri contatti e del proprio calendario al governo centrale degli Stati Uniti.

Si consente poi a Windows e alle app ad esso correlate di rilevare la posizione esatta in cui ci si trova e la cronologia degli spostamenti recenti. E ciò significa che le nostre informazioni e i nostri spostamenti potrebbero essere potenzialmente acquisiti da altri programmi, partner di Microsoft. Infine, imposta anche la connessione automatica agli hotspot che suggerisce, al fine di indirizzare le preferenze di chi lo sta utilizzando.

Come si difende la società fondata da Bill Gates

Come risponde Microsoft a queste accuse? Un suo portavoce nega ogni tentativo diraccogliere per poivenderei dati personali degli utenti a chicchessia. Bisogna poi dare atto al colosso informatico che, rispetto ad altri, è l'unico a proporre nelle impostazioni un consenso chiaro al trattamento dei dati dell'utente. Cosa ne pensate in merito? Credete che il pericolo ci sia davvero?