Il 3D touch su Instagram, che fu accolto con entusiasmo da moltissimi utenti, non sarà più una prerogativa degli iPhone 6 e 6s. Gli sviluppatori del sito, infatti, hanno deciso di creare la stessa funzione anche per Android e l'hanno rilasciata nella versione 7.13.0 dell'applicazione. Il sistema si baserà sulla pressione prolungata sullo schermo, ma è ancora nelle prime fasi di sperimentazione.
L'arrivo del 3D touch
Con l'ultimo aggiornamento di mercoledì 9 dicembre, questa funzione venne resa già disponibile per alcune ore. Poco dopo, però, gli sviluppatori del finto touch hanno deciso di rimuoverla per via di alcuni malfunzionamenti.
Pur essendo ancora ai primi test, comunque, il 3D touch di Android riesce a svolgere con dignità il suo lavoro. Naturalmente non si avranno subito quell'immediatezza e quella velocità nei comandi che è possibile trovare sui dispositivi iOS, ma i futuri aggiornamenti del sito porteranno sicuramente delle notevoli migliorie. Nel frattempo, Instagram ha deciso di optare per un piccolo trucchetto. Il robottino verde, infatti, non è ancora capace di determinare quanta forza sia esercitata sullo schermo. È per questo motivo che la nuova funzione si baserà soltanto sulla quantità di tempo in cui verrà la pressione sul display.
Il funzionamento è semplice: si punta il dito sull'immagine che si desidera ingrandire e si tiene premuto nello stesso punto per un alcuni secondi.
Poco dopo sarà possibile vedere un'anteprima della foto in tutta la sua grandezza, senza dover necessariamente cambiare pagina. Non appena si rimuoverà il dito l'immagine ritornerà nelle dimensioni precedenti, rimpicciolendosi nella miniatura. Al momento, gli utenti di Android non possono ancora usufruire delle scorciatoie e delle funzionalità aggiuntive contenute negli iPhone.
Non si esclude, però, che un ulteriore lavoro degli sviluppatori possa migliorare anche questi settori. Naturalmente l'arrivo del 3D touch su una larga parte di dispositivi è stato ben accolto da parte degli utenti più appassionati. Il numero di download e interventi sui social ne sono una valida testimonianza.