Internet non fa di certo rima con pagamento. Infatti, molti servizi, anche i più popolari, finiscono per essere concessi gratuitamente ai cyber-utenti, perché è stato più volte provato come l'introduzione successiva di un tributo abbia poi provocato la fuga di utenti. Anche i più affezionati. Ne sa qualcosa, ad esempio, il New York Times, che tempo fa provò ad inserire l'obbligo di pagamento per poter leggere gli articoli completi online. Ma fu costretto ad eliminarlo dopo qualche mese, di fronte alla fuga di lettori. Già, puoi chiamarti anche New York Times, ma su internet le regole sono altre e non guardano in faccia nessuno.

Basti vedere anche l'esempio di Facebook, molto utilizzato ormai da quasi un decennio, ma che si ''accontenta'' degli introiti derivanti dagli annunci degli inserzionisti.

Il caso singolare di WhatsApp

Discorso a parte merita Whatsapp, chat per Smartphone che non ha bisogno di presentazioni. Ormai da qualche anno non fa che crescere, malgrado si paghi un irrisorio canone di 99 centesimi annui. Anche chi non è avvezzo di economia sa bene che il gestore avrebbe tutto l'interesse ad aumentarlo, anche di pochi centesimi. Del resto, moltiplicati per milioni di utenti, sarebbe una cifra notevole. E invece, la chat gestita dalla stessa proprietà di Facebook va oltre. Lo sopprime, spiazzando un po’ tutti.

Cosa cambia dunque? Saremo bombardati da banner pubblicitari? No, anzi. Vediamolo di seguito.

L'annuncio

A farlo sapere la stessa società sul suo blog ufficiale. "Siamo cresciuti e abbiamo scoperto che questo approccio non ha funzionato bene", fa sapere tramite post. La motivazione resta comunque commerciale. Infatti, anche se l'importo era irrisorio – come detto meno di un dollaro all'anno - questo sistema avrebbe comunque creato problemi in mercati in via di sviluppo dove l'accesso ai sistemi bancari non è capillare.

Ed è ormai noto come la chat voglia fare breccia anche in questi paesi, ancora refrattari in termini di utilizzo di questa popolarissima chat, in occidente appunto, per smartphone.

Niente banner e più servizi

Cosa cambia dunque per i tanti utilizzatori di WhatsApp? Nelle prossime settimane ogni canone di utilizzo sarà rimosso.

Dunque non ci sarà più alcun addebito come avveniva prima per utilizzare il servizio per altri dodici mesi. Dobbiamo aspettarci tanti banner sull'applicazione? No, assicurano i creatori della piattaforma. Anzi, nuovi servizi che consentono agli utenti di comunicare tramite appunto questa applicazione con WhatsApp con terzi soggettidi proprio interesse. Ad esempio con il proprio istituto bancario, per avere alcune informazioni sul proprio conto corrente. O, ancora, con una compagnia aerea qualora il proprio aereo stesse facendo ritardo. E, si presume, con le compagnie ferroviarie. Ecc. Insomma, non solo non pagheremo più WhatsApp ma ci darà anche più servizi. Cosa volere di più?