E' uno dei portali di satira maggiormente in voga del momento, ideato da Michele Incollu come parodia delgiornale gratuito nazionale "Leggo". Si tratta del sito Lercio.it, sempre attento alle notizie di cronaca, rielaborate sotto forma di satira attraverso articoli ideati appositamente per sdrammatizzare le tristi note di cronaca del periodo. Un portale che spesso entra in conflitto con i credo e gli orientamenti politici e coscienziali degli utenti che seguono o condividono i contenuti di esso riportati. Un pezzo, pubblicato nelle ultime ore avrebbe questa volta causato l'oscuramento del profilo social presente su Facebook.
Satira sui Preti Pedofili
Questa volta sarebbe stato giudicato troppo spinto il contenuto sottoposto sotto forma di articolo pubblicato nella giornata di ieri sul portale e condiviso sul profilo social ispirato sugli ultimi fatti legati alla chiesa e alla pedofilia. Come riferito dai diretti interessati, a seguito di alcune violazioni riscontrate in base ai contenuti condivisi, lesive degli standard di regolamentazione ai quali devono sottostare tutti i contenuti condivisi sul social, la pagina fan sarebbe stata "bloccata" per circa ventiquattro ore prima di potere essere riaperta al normale utilizzo. Il portale, vincitore del premioMacchianera Italian Award,sarebbe al momento nuovamente attivo in tutte le sue funzioni, ma l'ostruzionismo riscontrato con gli amministratori del famoso social avrebbe fatto discutere non poco gli utenti sull'abuso di potere al quale spesso deve sottostare la satira.
Sono diverse le persone impiegate nella stesura e nella gestione della pagina, un team che è incrementato in termini di unità negli ultimi mesi.
Una discussione, quella legata alla libertà di espressione, da sempre al centro della discussione sui portali web così come nelle principali trasmissioni televisive. Un angolo di libertà che da anni torna ciclicamente al centro delle attenzioni a causa dell'assenza di concrete regolamentazioni che possano stabilire un valico tra quello che rappresenta satira e quello che si può trasformare in diffamazione.