Dal 15 marzo potremo avere un’unica password ed un unico pin per accedere ai servizi on line della Pubblica Amministrazione. Dopo numerosi annunci e rinvii, sembra essere finalmente arrivato il momento dell’introduzione in Italia dello Spid, il Sistema Pubblico di Identità Digitale.

Ad annunciarlo la ministra della Funzione Pubblica, Marianna Madia, che ha presentato l’innovazione come ‘lo strumento per cambiare il rapporto tra PA e cittadini’ che semplificherà l’uso dei servizi digitali facendo risparmiare tempo ai cittadini.

A cosa serve il pin unico per i servizi on line

L’identità digitale Spid è costituita da una password e un pin unici che sostituiscono tutti i codici attualmente esistenti per accedere ai diversi servizi on line della Pubblica Amministrazione. Si va dal pagamento di tasse come Bollo auto o Tasi, ai servizi già forniti dall’Inps per via telematica (sussidi di disoccupazione), dall’Agenzia delle Entrate (730 precompilato) o da altre amministrazioni regionali (prestazioni sanitarie) e comunali (servizi anagrafici).

L’elenco delle funzioni della Pubblica Amministrazione ai quali sarà possibile accedere conta, al momento, circa 600 servizi alle quali se ne potranno aggiungere altre, anche da parte delle aziende private che aderiranno al progetto e che potranno sfruttare le potenzialità dello Spid per incentivare l’e-commerce.

Come chiedere l’Identità Digitale

Per ricevere gratuitamente la password e il pin unico che costituiranno l’Identità Digitale del cittadino, bisognerà fare richiesta ad uno degli enti accereditati per fornirla che, al momento, sono: TIM, Poste Italiane e Infocert.

Una volta ottenute le credenziali, basterà inserire il nome utente (username) e la password per accedere a tutti i servizi disponibili online della Pubblica Amministrazione.

La password dovrà essere composta da almeno otto caratteri che comprendono un numero e un simbolo speciale (%, #, $) e dovrà essere aggiornata ogni sei mesi.

A partire dal prossimo 15 marzo lo Spid entrerà in funzione in sette regioni (Piemonte, Friuli Venezia Giulia , Emilia Romagna, Toscana, Liguria, Lazio e Umbria), oltre ai Comuni di Firenze, Venezia e Lecce e le tre grandi amministrazioni statali Inps, Inail e Agenzia delle Entrate.

L’obiettivo dichiarato dalla ministra Madia è quello di dotare dello Spid 3 milioni di italiani entro la fine del 2016 e 10 milioni per la fine del 2017.