Il Garante della Privacy, con provvedimento n. 56/2016, ha ordinato a Facebook di bloccare l’uso di falsi profili clonati e di rivelare al vero interessato tutte le informazioni dell’account falso. L'obiettivo è garantire la riservatezza degli utenti e tutelarli allo stesso tempo contro condotte che possono integrare i reati penali (sostituzione di persona) suscettibili di querela alla Polizia postale. Ma come si fa a scoprire se qualcuno potrebbe aver utilizzato il proprio nome e cognome o delle foto profilo per aprire un altro account su Facebook ?

Quali sono i metodi per scoprire i fake?

Un 1^ metodo, molto intuitivo, consiste nell'effettuare una ricerca nominativa, digitando il proprio nome sulla stringa dei contatti Facebook. Un 2^ metodo, più sofisticato potrebbe invece consistere nel fare una ricerca con Google Immagini o tramite l’applicazione presente su ogni smartphone chiamata Google Search. Bisogna quindi procedere ad individuare delle foto su Facebook che potrebbero essere state rubate dai falsari e quindi bisogna salvarle sul desktop del PC.. Poi basterà andare su Google Immagini e cliccare sull’icona a destra a forma di macchina fotografica e premere su “Carica un’immagine”. Dal desktop del PC quindi si seleziona l’immagine che si vuole cercare appunto e si dà l’avvio alla ricerca.

Google incomincerà la ricerca e individuerà ogni sito dove è presente tale foto. Per scoprire invece un fake , un falsario che ha prelevato magari non un’immagine vostra ma quella di un'altra persona da un’altra parte del web è necessario trascinare la foto del profilo incriminato(con il tasto sinistro del mouse) all’interno del box’ Carica un’immagine’ di Google Immagini.

In questo modo si può accertare se realmente si tratta della persona a cui magari avete dato l’amicizia o a cui inviate messaggi

Il garante della privacy ordina di bloccare i falsi

Con tale recente provvedimento, il Garante della privacy ha imposto un vero e proprio decalogo per Facebook, che presenta un importante vantaggio: tempi di risposta inferiori alla tutela offerta a chi vuole andare in Tribunale. Ma non c’è solo questo perché Facebook italy S.r.l.

, dà la possibilità a chi è stato derubato dell’identità di “segnalare l’abuso”, attraverso la relativa funzione. Nello specifico bisogna andare sul profilo della persona che si è appropriata dall’altrui identità, cliccare il pulsante affianco “Segnala/blocca”. Di lì, occorre spuntare la voce “invia una segnalazione”. Viene dunque bloccato il profilo falso ma in questo modo non vengono però forniti i dati del colpevole anche per un eventuale denuncia e per scoprire chi effettivamente sia. Ed ecco quindi che il provvedimento del Garante colma la lacuna esistente e permette di chiedere appunto a Facebook Italy S.r.l di applicare il diritto italiano. Ne consegue che il derubato dell’identità può chiedergli che gli vengano comunicati tutti i dati che riguardano relativi ai falsi profili aperti a suo nome, quindi anche i dati condivisi nel social network Facebook dal falso account, le fotografie e i post.