La Riot games, tramite la Tecent Holdings, incassa 300 milioni di dollari e conclude l'affare del secolo per League of Legends con la BAMTech. Grazie a questi fondi, infatti, gli sviluppatori del gioco hanno dichiarato di voler trasferire tutto il contenuto streaming su di una propria piattaforma che sarà inizialmente free e poi a pagamento viste le dichiarazioni della Riot e dato che dovranno restituire i 300 milioni alla BAMTech. L'annuncio ufficiale è arrivato anche sui social tramite i tweet di alcuni reporter dell' e Sports:
MOBA è il futuro dello sport
Il colosso dei MOBA monetizza più di quanto si fosse prefissato e su Twitch ha da pagare, ovviamente, una sorta di affitto dei canali.
L'affare, dunque, è preso al volo poichè i creatori del gioco avevano prefissato l'obiettivo di far diventare il famoso MOBA uno sport a tutti gli effetti. Creando una piattaforma streaming personale e lanciando definitivamente sul mercato lo "sport" dei MOBA, il tutto si tradurrebbe in guadagni sicuri. E la dichiarazione di Jarred Kennedy della Riot è chiara: "Vogliamo che Lol si finanzi da sè". Una frase che chiarisce che la piattaforma, per finanziarsi, deve ovviamente diventare a pagamento e che la dice lunga sul futuro degli streaming gratis. Il MOBA, difatti, era seguitissimo anche su youtube come possiamo vedere:
Ed i players attendono
I giocatori di tutto il mondo restano con il fiato sospeso in quanto Twitch e youtube erano i due canali principali per seguire gli eventi Riot.
Ma si può sempre sperare che la piattaforma di League of Legends resti gratis solo con un massiccio intervento di sponsor che, però, creerebbero rallentamenti all'interno delle partite live trasmesse in streaming poichè le partite, una volta avviate, non possono fermarsi.
Agli inizi del 2017 sapremo di più sulle sorti della nuova piattaforma che è già in fase di sviluppo e che sarà lanciata, quasi sicuramente, entro la prima metà dell'anno nuovo. Nonostante ciò auguriamo buon gioco a tutti e ci auguriamo che la genuinità di un videogames non sia violata dalle regole delle pay per view.