E' oramai noto (quasi) a tutti l'elevato grado di pervasività dei social network nelle nostre vite, soprattutto in tema di dati più o meno sensibili. Fra le altre cose, il banner sui “cookies” presente in tutti i siti, per quanto fastidioso possa essere considerato, ci ricorda costantemente che le nostre informazioni vengono costantemente catalogate soprattutto a scopi pubblicitari. Soprattutto il social network per eccellenza, Facebook, svolge un enorme lavoro di schedatura dei dati e delle informazioni di navigazione, vale a dire il complesso di azioni che vengono svolte sul portale di Mark Zuckemberg: mi piace, condivisioni, immagini caricate.
Ma quali sono con precisione le informazioni raccolte da Facebook?
Come si scriveva in precedenza, scopo primario della raccolta dati è la profilazione dell'utente, vale a dire l'individuazione delle preferenze di chi naviga per poi, successivamente, “vendere” pubblicità in maniera mirata. D'altronde è questo il multimiliardario business del colosso di Palo Alto: il mercato sembra correre sui click pubblicitari.
Le informazioni principali raccolte da Facebook, da oggi, possono essere conosciute grazie ad un'applicazione sviluppata da due studenti, Regina Flores Mira e Hang Do Thi Duc. Si tratta di un'estensione del browser Chrome che permette di monitorare il costante flusso di informazioni che viene incamerato di Facebook, al fine di favorire una navigazione consapevole.
Si attiva mediante una sorta di “bolla” che accompagna l'utente durante la permanenza sul social network, individuando e selezionando tutte quelle informazioni che verranno immagazzinate al fine di profilare le offerte pubblicitarie.
Il business della pubblicità online
Secondo i dati forniti dall'Osservatorio Internet Media del Politecnico di Milano, in occasione del convegno “Internet Media: il dado è tratto”, solo nel 2015, il settore dei banner pubblicitari online (delle ads per gli addetti ai lavori) è valso più di 15 miliardi di euro.
Ed il mercato è in costante crescita: internet è sbalzato al secondo posto come mercato pubblicitario, subito dopo la televisione. Ma il sorpasso sembra davvero vicino. Infatti, come già accennato, la pubblicità online gode dell'indubbio vantaggio di “mirare” l'offerta, garantendo maggiore margine all'inserzionista.
Facebook opera, dunque, da avido divoratore di informazioni utili a selezionare l'utente in base ai suoi gusti principali, pronto a trasformarsi in una sorta di nuovo mercato economico globale.
Tutto questo, mentre noi navighiamo tranquilli sui nostri canali social, magari scorrendo foto di gattini oppure condividendo la foto della nuova automobile.
Vale in questi casi: se il servizio è gratis, il prodotto sei tu.