La nota società telefonica francese Iliad ha rimandato l'entrata in Italia del proprio operatore low cost. Il nostro mercato è ovviamente differente per vari fattori da quello francese, e il proprietario Xavier Niel non è di certo uno sprovveduto. Inizialmente il lancio commerciale era atteso per la prossima estate, ma la testata 'Bloomberg' ha appreso, poche ore fa tramite una fonte affidabile vicina al gruppo d'oltralpe, che il tutto sarà posticipato.

Il nuovo operatore, chiamato "Free Mobile", andrebbe ad occupare la quarta posizione tra le società telefoniche italiane, all'incirca il 15 percento del mercato odierno.

Però non sarà così semplice raggiungere un traguardo di questo genere: i vari gestori TIM, wind-3 e Vodafone si stanno già organizzando da mesi per non perdere posizioni in Italia, ma bisogna anche dire che è decisamente alla portata di Illiad viste le politiche molto aggressive già utilizzate in questi anni in Francia con enormi risultati.

Cosa cambierà in Italia?

Chi si sta organizzando maggiormente per contrastare Free Mobile è la società TIM, che sta preparando un operatore virtuale con l'obbiettivo di concentrarsi esclusivamente su tariffe low cost e in questo modo poter scendere sulla stessa fascia di mercato in cui Iliad intende inserirsi.

Nei prossimi anni il mercato degli operatori telefonici cambierà radicalmente portando numerose novità.

Prime fra tutte la fusione tra Wind e Tre, anche se è particolamente osteggiata da Fastweb. E successivamente l'entrata di Free Mobile come protagonista da noi. Per quanto riguarda quest'ultima le indicazioni sul possibile debutto scarseggiano molto; le uniche attendibili dicono che ciò non avverrà prima della fine del 2017 e inizio 2018 con le prime offerte, per poter studiare quella che è la clientela italiana e utilizzare la strategia più consona al nostro mercato.

In ultima battuta c'è da aggiungere che i costi stanno iniziando a salire per i vari operatori telefonici: i massimi livelli verranno toccati nel 2018. A ciò bisogna aggiungere che il prossimo anno le concessioni scadranno per alcune bande (da 900 e 1800 MHz); il Ministero dell'Economia si sfrega già le mani dato che i rinnovi delle concessioni costeranno diversi milioni di euro (550€ Mln a TIM e Vodafone, 350€ Mln a Wind-Tre, 250-300€ Mln a Iliad).