In rete dilagano oramai da anni notizie false e disinformazione, le piattaforme web più conosciute intendono prendere provvedimenti. Già da tempo sia Google che Facebook si erano messi all’opera con delle linee guida da seguire per intercettare le fake. Adesso però arriva l’etichetta ideata da Google che permetterà di verificare attraverso il suo motore di ricerca e ovviamente google news, l’attendibilità della notizia. L'iniziativa coinvolge molte organizzazioni come per esempio Wikipedia. Tutte le info utili.
Google e Facebook optano per il fact-checking
L’iniziativa è già partita, infatti avrete notato che quando si naviga sul social network Facebook, vi appare il suggerimento che invita l’utente a sapere di più sulla veridicità delle notizie e su come individuare le bufale. D’altro canto Google mette a disposizione un’etichetta che aiuta l’utente a capire se la news letta è attendibile e se la notizia contenga veramente fatti avvenuti e resi pubblici. Tutto viene reso possibile perché molte aziende, organizzazioni e persino da associazioni di giornalismo intendono combattere la mala informazione e tutelare gli utenti.
News Integrity Initiative
Per combattere il fact-checking sono circa 115 le organizzazioni che si sono unite insieme a Goolge e Facebook per mettere in piedi questa rete di controlli e verifiche, che poi rilasceranno l’etichetta di notizia conforme.
Per utilizzare l’etichetta ci si dovrà avvalere degli standard di “Shema.org, Duke University Reporters Lab e da Jigsaw, la sezione di Google che si occupa di soluzioni tecnologiche.”
Le news fake e le reazione degli utenti
Le false notizie vengono confezionate e buttate in pasto alla rete in modo da sembrare vere e nella maggior parte dei casi gli utenti non sono in grado di stabilire se sono notizie vere o bufale.
Molte volte infatti ci si imbatte in post sui social network o tramite altri canali che diventano delle vere e proprie catene di S. Antonio. Il più delle volte per sviare gli utenti si utilizzano titoli e immagini a effetto. Per esempio, molte volte in campagna elettorale, come è successo in America, alcune notizie possono fuorviare e diventare dei tormentoni in rete.
In questa occasione, al tempo, Google e Facebook furono accusati di diffondere notizie false e a farne le spese oltre a loro sono stati gli utenti del mondo intero. Si presuppone che colossi o aziende come quelle sopracitate abbiano gli strumenti per fare un minimo di scrematura.