Si tratta di un vero fenomeno negativo quello che si è diffuso a macchia d'olio sul web: Fake News, incitamento all'odio e attività degli haters. Una ricerca internazionale, della quale fanno parte anche gli italiani Emiliano De Cristofaro e Gianluca Stringhini, ha tentato di stilare una mappa dell'odio on line, per monitorare le fonti delle fake news e il loro percorso.

I pericoli del Web: cosa fanno i colossi e la legge?

Internet è diventato un grande calderone, dove spesso molti decidono di pubblicare discorsi di odio e intraprendere vere e proprie campagne di false notizie.

Purtroppo la maggior parte dei post negativi e di odio sfuggono alle maglie dei grandi colossi di internet come google e facebook che, invece, dovrebbero restringere il campo di attenzione e sanzionare comportamenti lesivi dei diritti umani. Ad oggi anche la politica ha fatto molto poco al riguardo.

Si potrebbe collaborare con i colossi di internet, facendo nascere leggi ad hoc e applicando più censure da parte dei social.

Molto spesso, dietro semplici messaggi, c'è una vera e propria campagna d'odio, volta a promuovere le attività di alcune organizzazioni contro gli ebrei, i sudafricani oppure i gay. Gli strumenti esistono, infatti, potrebbero essere adottati regolamenti che permettano il controllo degli accessi da parte degli utenti, agendo direttamente alla fonte.

La ricerca internazionale dell'University College London

L'articolo relativo alla ricerca è apparso sul sito ArXiv e sono stati presi in considerazione 8 milioni di post pubblicati su 4chan. Su questo sito i commenti hanno vita breve e vengono pubblicati in forma anonima. Questi messaggi però si diffondono rapidamente su altri social, alimentando campagne d'odio.

Le ricerche sono ancora in corso e sono dirette ad individuare in che modo queste notizie riescano a sopravvivere e a raggiungere il resto del web.

Da una prima analisi i ricercatori hanno verificato che l'influenza degli utenti di 4chan ha un enorme impatto su social come Twitter.

La ricerca effettuata è un primo passo. Adesso esiste una mappa dell'odio on line.

I ricercatori infatti sono riusciti a tracciare il percorso effettuato da messaggi negativi e fake news; in questo modo si hanno sotto controllo i movimenti, la circolazione di questi messaggi. Oltre a tutto questo sarà possibile monitorare la fonte delle fake news, come si alimentano e soprattutto come riescono a circolare attraverso il web.