Gli sviluppatori svedesi stanno sviluppando una piattaforma virtuale che servirà a comunicare con i morti e sono convinti che grazie all'intelligenza artificiale si potrà ricreare accuratamente persino la coscienza dell'individuo deceduto. L’idea è semplice: viene caricata una versione digitale del defunto, una sorta di "copia elettronica di un umano defunto", cioè un robot in grado di parlare con la voce del defunto e di rispondere ale domande di parenti e amici che vorranno continuare a parlare e quindi mantenere un rapporto almeno virtuale con il caro estinto.

Come nel film Black mirror

Gli svedesi si sono evidentemente ispirati alla serie "Black mirror”. Il progetto, infatti, sembra molto simile a quello che abbiamo visto nel film. Il programma elaborato dagli svedesi sa riconoscere il parlato, "capisce" cioè la domanda dell’interlocutore vivente ed è in grado di rispondere a nome del defunto, rifacendosi ed elaborando le dichiarazioni che in vita il defunto ha reso agli esperti della società che sta mettendo a punto il programma. Tali dichiarazioni vengono raccolte in un lungo periodo, durante il quale le persone volontariamente, prima del loro decesso, registrano la loro voce e le conversazioni guidate dal team di esperti.

Vengono archiviate le dichiarazioni dei volontari che serviranno dopo la loro morte per il progetto

Pertanto gli sviluppatori hanno già avviato la ricerca di volontari che vogliono per tutta la vita registrare la propria voce e proporre le proprie dichiarazioni su i più svariati argomenti. Viene creato così un database che servirà dopo la loro morte ad elaborare le risposte e a soddisfare le domande degli amici e parenti che vorranno continuare a dialogare con i morti.

Per creare i primi prototipi, gli sviluppatori hanno trovato attualmente 10 volontari, le cui voci vengono registrate e processate di nuovo per tornare a risuonare dopo la loro morte. I robot che entreranno in funzione solo dopo la loro morte, parleranno così con la loro voce, come se questa provenisse dall’aldilà.

L'androide messo a punto sarà in grado di parlare su argomenti di tutti i giorni, ma certo non sarà in grado di discutere su una notizia di attualità che non conosce.

I creatori però non si limiteranno all'imitazione verbale e hanno molti altri obiettivi. "Inizialmente abbiamo creato un programma vocale che risponde alle domande dei nostri clienti riguardo ai funerali” - ha detto Charlotte Runion, (capo della sede di Stoccolma della casa di pompe funebri Phoenix che ha avuto l’idea) in una intervista al giornale svedese Dangen - Questo ci ha spinti a sviluppare quello che chiamiamo "una copia elettronica di un robot umano", che parlerà con una voce simile alla voce del defunto".