Tokyo si presenta di nuovo come avanguardia mondiale della tecnologia. Ma stavolta, invece che presentare un nuovo telefono ipertecnologico o un gadget particolare, il Giappone si porta primo in classifica per la realizzazione e la messa in rete della prima città al mondo basata e strutturata su una Blockchain - letteralmente "catena di blocchi" - una tecnologia che, nata con le monete di valuta virtuale, è stata perfezionata al punto di poter fornire una base solida per un qualsiasi tipo di distribuzione dati che necessiti di sicurezza e elasticità.
La città
La zona scelta per l'applicazione del nuovo progetto di smart city è un'area tra le più importanti della città di Tokyo: si tratta, infatti, di un quartiere chiamato Daimaruyu, proprietà del ramo immobiliare di Mitsubishi, dove dai primi giorni di maggio, a strutture e servizi già presenti è stata allacciata una rete blockchain.
Dati distribuiti
Il progetto, curato da Fujitsu, mira alla condivisione di dati in maniera controllata e strutturata per servizio, invece che per utente. Questo permette di superare il problema attuale della raccolta di dati frammentari e difficili da condividere tra diverse organizzazioni, rendendo possibile una distribuzione di dati incentivata alla collaborazione tra diverse società e aziende, pur mantenendo tutelata privacy e sicurezza di aziende e clienti.
Contratti, big data e informazioni saranno tutti disponibili all'interno della blockchain, il disegno finale del progetto mira infatti ad una condivisione basata su una comunità che, stando alle parole di Hiroyuki okuyama, Senior Manager di Open Innovation Mitsubishi, "possa creare valore scambiando data in metodi accettabili per tutti gli interessati, aziende e pubblico, per realizzare una società dell'informazione più ricca".
Economia 3.0
Aziende dei trasporti, palazzi, dispositivi IoT, tutti estremi della Blockchain pronti a condividere e sfruttare i dati presenti nel sistema. Ma oltre ai dati presenti nelle infrastrutture delle città, viaggiano nella blockchain informazioni economiche, andamenti e disponibilità per le vendite nei negozi, oltre che camere libere negli hotel o tavoli prenotabili nei ristoranti.
Un tipo di distribuzione simile di dati, senza necessità di profilazione per l'individuo-cliente, permette di realizzare nuovi servizi basati sulla raccolta di questi dati, fondamentali per sfruttarli al massimo delle potenzialità. Ora, dice Okuyama, bisogna vedere lo sviluppo nel tempo di questa tecnologia mai vista prima, per poterla livellare e calibrare in modo da riuscire ad elasticizzarla per una potenziale città del futuro, dove tutte le infrastrutture collaborano per il bene della città stessa.