Google ha compiuto venti anni. Era il 4 settembre del 1998 quando due studenti di informatica, Larry Page e Sergey Brin, diedero vita al motore di ricerca più famoso al mondo. Non tutti sanno però che venne chiamato inizialmente Backrub, e l'intento era quello di analizzare i back-links delle ricerche online e dar vita alla più grande mappatura di siti Internet. Solo nel 1998 decisero di adottare un nuovo nome, e dopo aver cercato diverse soluzioni optarono per Google: un gioco di parole che deriva dal termine 'Googol', che in matematica indica il numero caratterizzato da un 1 iniziale e seguito da 100 zeri.

Come ogni storia proveniente dalla Silicon Valley che si rispetti, Google nasce in un garage, quello di Susan Wojciki a Menlo Park, amica che sarà tra le prime assunte nella società. Oggi è l'attuale CEO di YouTube e ha un patrimonio personale di 480 milioni di dollari. In 20 anni di storia molti motori hanno provato a combattere lo strapotere di BigG: a partire ad esempio da Bing, il motore di ricerca di casa Microsoft. È impostato come motore di default e questo gli consente di raggiungere una percentuale di utenti che oscilla fra il 2 e il 3%, ma l'utente spesso reimposta la home del browser su Google quasi subito.

L'approdo in Borsa

Google scelse di approdare in Borsa nel 2004. Era il 19 agosto del 2004 quando Google lanciò la sua offerta pubblica iniziale, immettendo sul mercato oltre 19 milioni di azioni con un prezzo di partenza di 85 dollari.

La vendita, seguita dalle banche d'affari Morgan Stanley e Credit Suisse, fruttò poco meno di 2 miliardi di dollari, facendo balzare il valore complessivo di Google a circa 27 miliardi di dollari. Oggi è oltre quota 1230. E la compagnia ha una capitalizzazione che supera di poco gli 850 miliardi di dollari.

Curiosità

Nel 2002 la Cina, accortosi dell'accessibilità a Google.com, non esitò a bloccare il sito: nel digitare Google gli utenti venivano reindirizzati al motore di ricerca cinese 'Baidu'.

Per questo venne creato un sito specchio chiamato 'Elgoog', Google al contrario ma non solo: l'intero testo della pagina Web risultava invertito. Nel 2006, BigG, decise di insediarsi in Cina, mutando il proprio indirizzo da 'Google.com' a 'Google.cn'. Questa sua politica d'azione sconvolse tutti. Non solo scelse di non opporsi al regime oscurantista vigente nella rete cinese, protetta dal Great Firewell, il motore di ricerca agiva da vero e proprio censore di contenuti etichettati come 'illegali' dalle autorità cinesi, andando contro ad alcuni must proclamati dall'azienda.