Per la serie BlastingTalks intervistiamo Davide Schioppa, presidente e fondatore di Podcastory. L’azienda rappresenta una delle prime podcast factory italiane, occupandosi di podcast dalla fase di ideazione fino alla distribuzione sulle principali piattaforme online.

Blasting Talks è una serie di interviste esclusive con business e opinion leader nazionali e internazionali per capire come la pandemia di coronavirus abbia accelerato il processo di digitalizzazione e come le aziende stiano rispondendo a questi cambiamenti epocali. Leggi le altre interviste della serie sul canale BlastingTalks.

Com’è nata l’idea creativa alla base di Podcastory?

L’idea del nome è nata durante il primo evento sul podcasting in Italia, verso la fine del 2018. Dopo mesi, alla fine del 2019, la startup è stata fondata con l’obiettivo di trasformare il mezzo podcast in uno strumento di storytelling cinematografico per i brand. Podcastory è nata come factory di contenuti audio e nello specifico di branded podcast, e di fatto siamo diventati la prima podcast factory in Italia, poiché abbiamo subito sposato l’idea di essere una filiera specializzata nella produzione di contenuti audio digitali nativi originali. Se ora siamo un punto di riferimento nel mercato audio è perché siamo stati fortunati, ma soprattutto bravi, proponendo contenuti di qualità e quindi rimanendo credibili.

Il nostro core business rimane questo, anche oggi, ma in contemporanea abbiamo creato un ramo d'azienda, che si chiama Podcastory Agency, che ha come scopo quello di creare servizi audio per le aziende.

Può spiegare ai lettori di cosa vi occupate?

Podcastory si occupa a 360 gradi della produzione di contenuti audio digitali nativi.

Ciò significa che si occupa di podcast dalla fase di ideazione, fino alla distribuzione sulle principali piattaforme. Si pone quindi come punto di riferimento per tutti coloro vogliano creare podcast di diversa tipologia. Nello specifico ci occupiamo di branded podcast: produciamo contenuti di alto livello valoriale per i brand in grado di comunicare il messaggio di marca ad un pubblico sempre più attento e ricettivo alle produzioni audio-native.

Non solo podcast, dunque, ma anche creazione di spot audio e di branding sonoro, che ci hanno permesso di diventare un punto di riferimento nel mercato audio. Ora si tratta di un trend di cui tutti parlano, e a cui si stanno avvicinando anche i più importanti brand internazionali, ma quando abbiamo cominciato noi il mercato era completamente scoperto. In questo senso, possiamo dire di essere stati dei veri e propri pionieri.

Come si distingue una storia in grado di avere successo nel settore del podcasting?

Noi di Podcastory diamo molta importanza ai contenuti, più che ai numeri. Ovviamente contano entrambe le cose ma per noi hanno due pesi completamente diversi. Per questo motivo, una storia ha tutte le carte in regola per avere successo se porta con sé passione e cuore, oltre ad un argomento interessante e contemporaneo.

Pensiamo, infatti, che un valore fondamentale sia saper trasmettere emozioni, senza le quali è difficile catturare l'attenzione e la fiducia degli ascoltatori. E per metterci nei loro panni, cerchiamo per prima cosa di ascoltare e osservare ciò che ci circonda, ed arrivare solo in un secondo momento a raccontare.

Qual è il valore della creatività all’interno del vostro processo di produzione e distribuzione?

La creatività è fondamentale per realizzare un contenuto che piaccia al pubblico, ma una forte conoscenza del mercato del brand e del mondo pubblicitario è per noi di grande importanza. Senza una base solida di conoscenza del target e degli obiettivi del brand, non si possono raggiungere gli obiettivi di comunicazione che ci si impone.

È ugualmente importante avere una sinergia con l'ufficio comunicazione del cliente, del quale occorre ascoltare le esigenze ma anche capire quali valori vuole trasmettere. Noi dobbiamo tradurre tutto ciò in un contenuto credibile e di qualità, che possa in tutto e per tutto rispecchiare ciò che il cliente chiede. Altra parola fondamentale è crossmedialità: il mondo dei podcast è un mondo nuovo, in molti casi ancora sconosciuto, e sta a noi guidare ed accompagnare il cliente verso questo universo, senza però allontanarsi dai valori e dal messaggio che desidera trasmettere. E, cosa molto importante, dobbiamo anche essere in grado di garantirgli la maggiore visibilità possibile.

In che modo fenomeni come la pandemia stanno cambiando il mondo del podcasting?

Podcastory è un’azienda fondata pochi mesi prima che nel mondo esplodesse la pandemia di Covid-19. Questo ha fatto sì che l’azienda si strutturasse durante i mesi di lockdown, organizzando i gruppi di lavoro in grado di essere da subito operativi in modalità smart. Dal punto di vista dell’utenza, i lunghi periodi di lockdown hanno avvicinato tantissime persone all’ascolto dei podcast, portando l’Italia ai primi posti tra i paesi europei per numero di ascoltatori. Per quanto riguarda il mercato, i lunghi periodi senza eventi in presenza hanno fatto sì che tanti brand si avvicinassero al podcast per trasmettere i propri valori di marca agli ascoltatori. Dunque, l’impatto Covid su Podcastory è stato positivo e ha creato i presupposti per fare crescere il mercato.

Guardiamo al futuro: come si svilupperà il podcasting nei prossimi anni e quali trend lo caratterizzeranno?

Il futuro porta con sé ancora molto da esplorare, perché quello dei podcast è un settore in fermento e in piena evoluzione. Per quanto riguarda le novità relative a Podcastory, abbiamo già lanciato nei primi mesi del 2022 una piattaforma proprietaria, Podcastory App, un’app nativa presente in tutti gli store, sviluppata per sistemi iOS, Android, Apple Carplay e Android Car, che dunque accoglierà al suo interno tutti i nostri podcast, e sicuramente rappresenterà un elemento di brand safety per i marchi con cui collaboreremo. Altra cosa importante è che abbiamo intenzione di espanderci sui mercati stranieri, rimanendo almeno per ora in ambito europeo, poiché pensiamo che il modello Podcastory possa dire la sua anche al di fuori dei nostri confini.

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