Nel panorama digitale contemporaneo l'intelligenza artificiale generativa (Gen AI) assume un ruolo sempre più centrale nel definire come gli utenti trovano e consumano informazioni. Non si tratta più solo di ottimizzare contenuti per motori di ricerca tradizionali, ma di farsi citare, riconoscere e utilizzare come fonte in ambienti alimentati da modelli di linguaggio e piattaforme che generano risposte dirette.

In questo contesto i media – testate, siti d’informazione, editori digitali – si trovano di fronte a una sfida strutturale: la visibilità non dipende più esclusivamente dal posizionamento organico, ma dalla capacità di emergere nei flussi generati dalla Gen AI.

In questo articolo analizziamo perché questo cambiamento è in atto, quali effetti comporta per la visibilità online e quali strategie i media possono adottare per restare rilevanti.

Il rapido impatto dell’intelligenza artificiale generativa sul SEO

Un articolo pubblicato dal Laboratorio de Periodismo evidenzia come la diffusione dell’intelligenza artificiale generativa stia ridefinendo il panorama della scoperta dell’informazione online. Il primo effetto tangibile è la riduzione del traffico tradizionale da clic organici: quando l’utente ottiene la risposta già all’interno del motore (o della piattaforma IA), non è più incentivato a cliccare sul link del sito. Ciò mina il modello classico basato su parole-chiave e posizionamento nei ranking organici.

Anche Search Engine Land ha approfondito questo fenomeno parlando di una transizione dal SEO tradizionale a un nuovo approccio definito quale Generative Engine Optimization (GEO), ovvero l’ottimizzazione per motori generativi che sintetizzano contenuti.

Il concetto di “intelligenza artificiale generativa” riecheggia pertanto come elemento chiave nel ridefinire visibilità, rilevanza e scoperta delle informazioni. Il concetto va oltre: non è più sufficiente aggregare parole-chiave, occorre essere citati, essere fonte, essere riconoscibili dai sistemi IA.

Autorità, citabilità e nuovi driver di visibilità

Un cambiamento centrale indotto dalla Gen AI è la crescente importanza dell’autorità della fonte e della citabilità rispetto al puro ranking organico.

Come sottolineato dal Laboratorio de Periodismo, i motori IA privilegiano fonti che presentano segnali di affidabilità, competenza e struttura semantica chiara.

Search Engine Land introduce il concetto GEO come evoluzione del SEO: "Rendi i tuoi contenuti più facili da citare e riassumere per i motori generativi, senza rinunciare ai fondamenti del SEO che continuano a determinare la visibilità".

In pratica, l’intelligenza artificiale generativa impone ai media di lavorare su:

  • Struttura semantica e markup: schema.org, FAQ, HowTo, dati strutturati che facilitino la comprensione automatica.

  • Contenuti facilmente citabili: risposte chiare, citazioni verificabili, layout leggibile dalle IA.

  • Autorità tematica: contenuti originali, dati, approfondimenti che elevino la fonte a punto di riferimento.

    Questa evoluzione comporta un paradigma diverso: non basta “essere primi nei risultati”, bisogna “essere tra le fonti in cui le IA attingono”.

Implicazioni per il traffico e il modello editoriale

Con l’avanzamento della Gen AI, i siti d’informazione e i media digitali vedono uno scenario di rischio e opportunità.

Il rischio: la diminuzione dei clic organici, perché l’utente ottiene risposta senza visitare il sito – fenomeno definito “zero-click”. Ciò minaccia i modelli editoriali ancora fortemente dipendenti dal traffico search.

Dall’altro lato, l’opportunità: chi riesce a farsi citare e integrarsi nei flussi IA può accedere a nuovi touch-point. La Gen AI diventa così anche un driver per trasformare il modello di visibilità, con la necessità di diversificare: non solo SEO tradizionale, ma anche visibilità nei sistemi IA, partnership, dati strutturati, connessione con modelli conversazionali.

Per i media questo significa rivedere l’ecosistema di monetizzazione: forse meno traffico autonomo, ma più partecipazione nei canali IA, branding, citazioni, contenuti che “vivono” anche fuori dal clic.

Strategie per adattarsi al paradigma della Gen AI

Per restare rilevanti in un mondo dominato dall’intelligenza artificiale generativa, i media dovrebbero considerare alcune strategie chiave:

  • Progettare contenuti per la citabilità IA: FAQ ben strutturate, sezioni “domanda e risposta”, dati verificati e presentati in modo leggibile dalle IA.

  • Rafforzare autorità e reputazione: collaborazioni con enti, fonti accademiche, trasparenza dell’autore, dati originali; questi elementi aiutano a emergere nei processi di selezione delle IA.

  • Adottare markup e dati strutturati: implementare schema.org, JSON-LD, llm-friendly markup per facilitare la scoperta da parte di modelli generativi. Varietà di formati e metadati diventano fondamentali.

  • Diversificare i canali di visibilità: non solo motori di ricerca, ma anche piattaforme conversazionali, modelli IA, voice, agenti virtuali che possono attingere al contenuto.

  • Monitorare nuovi KPI: non solo posizionamento organico, ma “citazioni da modelli IA”, visibilità nei generatori di risposte, presenza nei flussi senza clic. Come evidenziato da Search Engine Land, il concetto GEO richiede metriche nuove.

  • Adottare un approccio “utente + IA”: scrivere pensando all’utente ma con consapevolezza che la prima fruizione potrebbe avvenire attraverso un modello IA. L’intelligenza artificiale generativa richiede una marcia in più nella progettazione del contenuto.