Google – attraverso la sua holding Alphabet – ha ricevuto il via libera dal Dipartimento di Giustizia (DOJ) statunitense per l’acquisizione di Wiz, startup israeliana leader nella cybersecurity cloud, per un importo record di 32 miliardi di dollari. Si tratta dell’operazione più onerosa nella storia del gruppo, pensata per rafforzare in modo significativo la divisione Google Cloud nel campo della sicurezza multicloud. Il closing è previsto entro il 2026, dopo aver superato questa importante barriera antitrust. Restano tuttavia in sospeso le autorizzazioni di altre autorità globali, mentre è attiva una break-up fee da 3,2 miliardi di dollari (pari al 10% del valore dell’operazione) in caso di stop regolatorio.
Momento decisivo: cos’è cambiato con il via libera del DOJ
La “early termination” del processo antitrust da parte del DOJ, registrata il 24 ottobre 2025 sul sito della Federal Trade Commission, rappresenta un passaggio cruciale: la revisione si è conclusa senza rilievi tali da ritardare l’operazione, aprendo la strada al closing previsto nel 2026. Durante un evento del Wall Street Journal a New York, il CEO di Wiz Assaf Rappaport ha dichiarato: «Questo è un traguardo importante, ma siamo ancora nel percorso tra la firma e la chiusura», ricordando che servono ancora approvazioni internazionali prima di finalizzare l’accordo.
Strategia multicloud e cybersecurity rafforzata grazie a Wiz
Il valore strategico dell’acquisizione risiede nella capacità di offrire una piattaforma unificata per la sicurezza cloud su più ambienti – AWS, Azure, Oracle – integrata nei servizi di Google Cloud.
Thomas Kurian, CEO di Google Cloud, ha spiegato che l’obiettivo è fornire ad aziende ed enti una protezione più efficace, accessibile e scalabile in contesti ibridi e multicloud. Secondo Neil MacDonald, analista di Gartner, questa mossa rende Google un concorrente sempre più credibile nella sicurezza enterprise, rafforzando il posizionamento del gruppo accanto a player come Microsoft.
Risvolto economico e clausola di recesso
Il valore dell’accordo – 32 miliardi di dollari – supera tutte le precedenti acquisizioni di Alphabet, inclusa Motorola Mobility nel 2012 (12,5 miliardi). La break-up fee da 3,2 miliardi di dollari è tra le più alte registrate nelle operazioni tecnologiche degli ultimi anni e mira a compensare Wiz nel caso in cui problemi regolatori blocchino la chiusura dell’accordo.
Prospettive e sfide future
Il via libera del DOJ segna un passo chiave, ma Alphabet dovrà affrontare ulteriori verifiche regolatorie in altre giurisdizioni, potenzialmente più restrittive. La pressione sugli ecosistemi Big Tech resta forte, come dimostrano recenti sentenze che hanno coinvolto Google. Sul piano competitivo, l’acquisizione punta a consolidare il ruolo del gruppo nella sicurezza cloud, in un contesto in cui AI e protezione dei dati diventano elementi strategici per la leadership tecnologica globale.
In definitiva, Google si prepara a completare una delle operazioni più ambiziose della sua storia. Il via libera del DOJ è una pietra miliare, ma il percorso resta complesso: tra esigenze regolatorie e una clausola di recesso onerosa, l’accordo con Wiz è destinato a segnare un prima e un dopo nel mercato della sicurezza cloud, rilanciando la corsa competitiva contro i giganti del settore.