Un’accelerazione strategica per il nucleare avanza sul binario privato. L’azienda X-Energy, sostenuta anche da investitori come Amazon, ha chiuso un round di finanziamento da 700 milioni di dollari nella Serie D, uno degli importi più rilevanti nella storia delle startup di reattori modulari (SMR). X‑Energy utilizzerà il capitale per consolidare la sua catena di approvvigionamento e per sostenere una pipeline commerciale che supera gli 11 gigawatt di capacità. Tra i partner e i clienti figurano Amazon, Dow e Centrica, confermando l’interesse crescente per soluzioni nucleari compatte e scalabili.

Il round e il contesto finanziario

Annunciata il 24 novembre 2024 da TechCrunch, la Serie D ha raccolto 700 milioni in un crescendo di fiducia: meno di un anno prima la Serie C era stata ampliata da 500 a 700 milioni, portando a 1,4 miliardi il totale raccolto negli ultimi dodici mesi e a 1,8 miliardi il cumulato complessivo.

Il round è stato guidato da Jane Street con la partecipazione di ARK Invest, Galvanize, Hood River Capital, Point72, Reaves Asset Management, XTX Ventures e altri investitori istituzionali, confermando un interesse crescente verso il settore.

Il prodotto e il backlog

X‑Energy sviluppa i reattori Xe‑100, piccoli modulari ad alta temperatura e raffreddati a gas, equipaggiati con combustibile in forma di "pebble fuel" contenenti particelle di uranio rivestite.

Questi elementi sferici, attraversati da elio, trasferiscono calore a turbine a vapore, generando 80 MW per unità. Il backlog confermato ammonta a circa 144 unità SMR, capaci di fornire complessivamente oltre 11 GW di potenza, con accordi preliminari già avviati con Amazon, Dow e Centrica.

Interesse tech e trend globale

La spinta verso gli SMR deriva in gran parte dalla domanda energetica dei data center e dai grandi progetti digitali in ambienti a basse emissioni. Amazon ha investito nella serie precedente e ha maturato accordi per acquistare fino a 5 GW di capacità da X‑Energy entro il 2039. Il round rivela come l’industria tecnologica stia scommettendo sul nucleare per garantire approvvigionamenti stabili e sostenibili.

Scenario competitivo e finanziamenti privati

Secondo il Financial Times, lo sviluppo di SMR ha raccolto almeno 1,5 miliardi nel corso dell’ultimo anno, con X‑Energy capofila della tendenza. Altri attori includono Newcleo, Blue Energy, Last Energy, oltre a TerraPower e Oklo, che hanno attirato capitali significativi grazie a partnership con Big Tech e governi.

Sicurezza, regolazione e impatto sul sistema energetico

Il design Xe‑100, con raffreddamento a elio e combustibile TRISO sicuro, riduce in modo significativo i rischi rispetto ai reattori tradizionali. Tuttavia, le barriere regolatorie restano una sfida: l’approvazione dei progetti SMR richiede iter complessi e tempistiche stringenti. X‑Energy ha già richiesto autorizzazioni negli Stati Uniti e nel Regno Unito, con una revisione prevista entro 18 mesi.

Verso una rete di SMR distribuita

Con contratti per quasi 150 unità tra USA e UK e un backlog superiore a 11 GW, X‑Energy punta a una rete diffusa di centri SMR, capaci di alimentare non solo impianti industriali ma interi data center e città. Le prime quattro unità sorgeranno presso l’impianto Dow di Seadrift, Texas, con il supporto del Dipartimento dell’Energia americano.

La spinta privata nel segmento SMR sta cambiando il perimetro energetico, introducendo una dimensione di flessibilità, scalabilità e governance diversa rispetto al sistema nucleare tradizionale. La fiducia del mercato e degli investitori lascia presupporre nuove estensioni in ambito energetico e infrastrutturale.

In prospettiva, la sfida non è più solo tecnologica: consiste nel tradurre l’innovazione nucleare in deployment rapido, affidabile e conforme, tra hub digitali e domanda industriale elevata.