Il 22 dicembre 2025, John Carreyrou, giornalista del New York Times e autore di Bad Blood, insieme ad altri cinque scrittori, ha depositato una causa federale in California contro sei colossi dell’intelligenza artificiale: Anthropic, Google, OpenAI, Meta, xAI e Perplexity. L'accusa è di aver utilizzato copie piratate dei loro libri per addestrare modelli linguistici (LLM) senza autorizzazione né compenso.

La causa: opt‑out individuale e inclusione di xAI e Perplexity

A differenza della precedente class action che aveva portato a un accordo tra autori e Anthropic per 1,5 miliardi di dollari, con pagamenti di circa 3.000 $ per scrittura, questa nuova causa non è collettiva.

Gli autori hanno scelto la via individuale per evitare che richieste di risarcimento elevato siano ridotte “a prezzi di saldo”.

Inoltre, questa è la prima causa che include ufficialmente xAI e Perplexity come imputati in materia di copyright sull’addestramento AI.

I contenuti dell’accusa

Il ricorso legale afferma che le aziende hanno scaricato copie non autorizzate dei libri degli autori da siti “shadow‑library” (come LibGen, Z‑Library, OceanofPDF), usandole per generare, analizzare e incorporare il materiale nei modelli. L’accusa parla di un atto “volontario” di furto e sfruttamento per accelerare lo sviluppo di prodotti miliardari.

La richiesta include processi con giuria contro ciascuna azienda, danni statutari fino a 150.000 $ per opera in caso di violazione volontaria, oltre alla restituzione dei profitti, spese legali e un ordine permanente per impedire l’ulteriore uso delle opere.

L’accordo con Anthropic e il dissenso degli autori

L’accordo preliminare tra Anthropic e un gruppo di autori — che prevedeva una media di 3.000 $ a libro compensando una lista di opere piratate — è stato giudicato insoddisfacente da Carreyrou e colleghi. Essi ritengono che la giustizia richieda responsabilità più solide, e non solo risarcimenti ridotti “a prezzi da saldo”.

Secondo i querelanti, l’accordo appare “a favore delle aziende, non dei creatori” poiché svilisce migliaia di rivendicazioni di alto valore.

Le conseguenze sul futuro dell’AI

Se la causa avrà successo, potrebbe spingere le aziende AI a rivedere profondamente le loro prassi di raccolta dati, introducendo sistemi robusti di licenza e compenso ai creatori di contenuti.

Le richieste di risarcimento fino a 150.000 $ per opera potrebbero rendere economicamente insostenibile l’uso indiscriminato di materiale protetto da copyright senza accordi chiari.

La strategia degli autori suggerisce un approccio orientato alla responsabilizzazione individuale piuttosto che la diluizione dei diritti attraverso accordi class action.

Dinamiche legali emergenti nel copyright AI

Il caso si inscrive in un contesto più ampio di contenziosi sul copyright riguardanti l’intelligenza artificiale. Ad esempio, Adobe è stato oggetto di una causa per l’uso non autorizzato di libri piratati nei modelli linguistici SlimLM. Parallelamente, Anthropic sta contestando l’entità delle spese legali richieste in relazione al precedente accordo da 1,5 miliardi di dollari.

Questi casi disegnano una nuova frontiera del diritto d’autore, dove l’equo compenso e la responsabilità nell’addestramento AI diventano questioni centrali.

A breve, si attendono repliche ufficiali da parte delle sei aziende e prime udienze che potrebbero definire il quadro normativo emergente.

La causa di Carreyrou e colleghi avvia una sfida legale decisa: i giganti dell’AI potrebbero essere costretti a pagare un prezzo ben più alto per il loro modello di business sui contenuti.