Seguendo la vicenda italiana dello sviluppo della banda ultra larga sembrerebbe siano passati i tempi delle eterne chiacchiere infruttuose e del conseguente immobilismo. Spinti dal bisogno di stare al passo, rispettare gli accordi europei sottoscritti e racimolare danari sufficienti allo scopo, gli attori nazionali del settore telecomunicazioni stanno sfoggiando, in pochi giorni, mosse apparentemente chiare e decise.

Telecom e Fastweb, la contromossa del Governo

Dopo quella di Telecom che rafforza la sua alleanza con Fastweb e accantona l'idea Metroweb, di una settimana fa, ieri, durante un "Question time" alla Camera, le ha risposto, seppur indirettamente, il ministro dello sviluppo economico. Federica Guidi aggiornando sulla trattativa ha fatto anche un appello e, metaforicamente, aperto le braccia e la borsa, a tutti i soggetti interessati e a tutte le forze produttive del Paese, inclusi i soggetti non tradizionalmente attivi nel settore delle telecomunicazioni.

Chiara è sembrata l'allusione ad Enel, società controllata per circa il 25% dallo Stato, che già da qualche giorno, secondo indiscrezioni raccolte dall'agenzia Reuters, in una lettera inviata esattamente un mese fa all'Agcom, aveva dichiarato la sua disponibilità a sviluppare una propria linea in fibra ottica, in sinergia cogli altri operatori.

Questo retroscena, oltre a spiegare meglio la mossa di Telecom (la quale evidentemente si era vista sfuggire la possibilità di ottenere il controllo dell'operazione Metroweb e ha quindi preferito attestarsi su posizioni solide e redditizie) fornisce anche un volto ai riferimenti del ministro e ci offre un quadro più definito del futuro della digitalizzazione nel nostro paese.

La forza del nuovo soggetto: Enel

Enel raggiunge, attraverso la quasi totalità della cablatura elettrica italiana, le case della stragrande maggioranza degli italiani e possiede i mezzi, la tecnologia e le strutture per affiancarvi la fibra ottica; anche in forma sospesa sui tralicci e senza bisogno di scavi. Arriva soprattutto nei luoghi impervi e irraggiungibili dei cosiddetti gruppi o "cluster" C e D che maggiormente richiedono il sussidio pubblico per poter essere modernizzati.

Sfruttando poi la recente sostituzione dei contatori domestici di energia elettrica divenuti elettronici, i quali hanno già implementata la tecnologia Powerline e attraverso lo standard di trasmissione Homeplug AV, essa sarebbe in grado di trasferire sul cavo elettrico anche un segnale internet nominale di 200 Megabit/secondo e reale tra i 70 e 100, fin dentro casa.

Con l'entrata in scena di questo "nuovo" attore si prefigurerebbe una grossolana suddivisione delle aree di mercato, i cosiddetti "cluster A B C D", il che accontenterebbe un po' tutti creando poche sovrapposizioni . In questo senso deve aver giocato un ruolo determinante la grande esperienza e intelligenza del presidente della Cassa Depositi e Presti, nonché di Metroweb, Franco Bassanini, vero deus ex machina dell'operazione.

Le altre trattative e i risultati in Borsa

Intanto, In attesa di sviluppi, Telecom si gode l'ennesimo rialzo in Borsa aiutata anche dalle voci sempre più concrete di un accordo tra Wind e Tre, confermate dall' Amministratore Delegato di Vimpelcom - Wind, Jean-Yves Charlier , il quale ha ammesso una trattativa in corso per una Joint venture con 3 Italia, controllata da Hutchison e di proprietà del magnate cinese Li Ka Shing.