I clienti tim con contratto Voce in questo periodo stanno sfogliando la margherita. Questo perché dall'1 aprile del 2016 le telefonate al minuto costeranno il doppio e si rivedrà pure l'odiato scatto alla risposta. Le soluzioni possibili sono tre: mantenere Voce di Tim per il telefono di casaaccettando i rincari e, quindi, rinunciando al diritto di recesso entro il 31 marzo del 2016; chiamare la Tim e passare al contratto Tutto Voce a 29 euro al mese, che include le chiamate flat dal fisso senza guardare l'orologio e senza scatto alla risposta; esercitare il diritto di recesso ed attraverso il codice di migrazione, che si trova sulla prima pagina delle bollette della Tim, decidere di cambiare operatore scegliendone uno più conveniente.

Sui rincari Tim per Voce dall'1 aprile del 2016 ha preso posizione pure il CTCU, Centro Tutela Consumatori Utenti, nel rimarcare come, dopo i rincari Telecom che ci sono stati l'anno scorso, anche stavolta a farne le spese saranno i clienti appartenenti alle fasce più deboli. Secondo il Centro sono potenzialmente circa 3 milioni i clienti Tim che possono migrare, esercitando il diritto di recesso entro il 31 marzo del 2016, ad altro operatore. E questo anche perché 'l’offerta Tutto compreso ci sembra totalmente inutile e soprattutto troppo costosa per coloro ai quali la linea telefonica serve solo in caso di necessità'. Questo è quanto, tra l'altro, ha messo in evidenza Paola Francesconi del CTCU nel ricordare come un'altra possibile scelta sia quella di recedere da Tim e togliere il telefono di casa, specie se si fanno poche chiamate ogni mese, visto che non sarebbe più conveniente.

Non c'è convenienza, tra l'altro, anche quando il cliente telefonico non usa a casa collegamenti ad Internet con la conseguenza che non c'è interesse a sottoscrivere offerte tutto incluso di Tim come di altri operatori. Questo target di clientela è in genere anziana, che non segue le offerte commerciali, e che paga di norma con il bollettino postale e con costi della commissione postale raddoppiati dopo che già da tempo la fatturazione della Tim, marchio commerciale unico di Telecom Italia per il fisso, per il mobile e per Internet, da bimestrale è passata a mensile.