AGCOM – acronimo di Autorità per le garanzie nelle comunicazioni – in queste ore con un comunicato ha ammonito le principali compagnie telefoniche per quanto concerne la mensilità stabilita non più a 30 giorni ma a ventotto. Giacché sarebbe scorretta ed ai limiti della legalità. Alla luce di ciò, i principali gestori tim, vodafone, wind e 3 Italia (questi ultimi come noto si sono fusi, ma le tariffe sono sempre divise) hanno 90 giorni di tempo per rivedere le proprie tariffe. Cosa potrebbe cambiare per milioni di utenti in termini di tariffe di TIM, Vodafone, Wind e 3 Italia? Vediamolo di seguito.

Come è la situazione di TIM, Vodafone e le altre compagnie

I primi gestori ad essere coinvolti da questo ammonimento riguardo le tariffe da parte dell’AGCOM sono Vodafone e Wind Infostrada. Per quanto concerne il comparto ADSL e fibra. Giacché sono da tempo passati a tariffe basate sui 28 giorni. Bloccate invece in tempo TIM e Fastweb, che si sarebbero adeguate a questa tariffazione dal mese prossimo. Fin qui per quanto concerne le tariffe del fisso. Diversa la situazione del mobile, la quale, in fondo, interessa ancora di più. La decisione AGCOM non intacca per ora infatti le tariffe TIM, Vodafone, Wind e 3 Italia. Tuttavia, qualcosa può cambiare per i tanti utenti che hanno tariffe miste fisso e mobile.

Cosa potrebbe cambiare per milioni di utenti

La decisione spetta dunque ora a TIM, Vodafone, Wind e 3 Italia, che hanno novanta giorni di tempo per adeguarsi alla direttiva AGCOM. Ma non è neanche detta l’ultima parola. Infatti, la Asstel, associazione che difende gli interessi dei gestori, farà ricorso al TAR contro AGCOM. Quindi non si esclude che tutto resti com’è.

O che si potrebbe tornare alla tariffazione a 30 giorni, come del resto dovrebbe essere, essendo mensile. Ma, ripetiamo, se qualcosa dovesse cambiare riguarderà la linea fissa o al massimo chi ha una tariffa mista fisso-mobile. Quindi per quanto concerne esclusivamente gli smartphone dobbiamo ancora aspettare. E sperare.