wind e Tre non si erano sottratte alla pratica che si era diffusa tra gli operatori telefonici. Il riferimento va naturalmente alla discutibile scelta di proporre delle offerte che venivano pubblicizzate come se prevedessero un canone mensile e che in realtà coprivano soltanto quattro settimane. Un escamotage attraverso cui si riusciva a far pagare all'utenza non dodici, ma tredici mensilità. Un comportamento ritenuto scorretto dagli organi preposti al controllo e che negli ultimi mesi ha portato ad una serie di cambiamenti all'interno delle politiche di marketing e costi.
Wind e Tre: cosa accade adesso?
L'imposizione, venuta dall'alto, al ritorno della considerazione del "mese solare" aveva determinato una piccola rivoluzione.
Ben presto gli operatori telefonici si erano affannati a comunicare che il passaggio ai rinnovi ogni 30 giorni avrebbe determinato un costo dell'8,6% sul periodo della tariffa. Un dato che non avrebbe comunque cambiato il costo annuale dei propri servizi. Wind e Tre erano stati tra gli operatori che avevano adottato questa pratica. Una procedura che non è andata giù all'Agcm che ha visto in questa strategia un sistema per aggirare il provvedimento che imponeva di rivedere radicalmente la proposizione delle proprie offerte. In quel modo ci si limitava a recuperare in altro modo ciò che veniva perso dal mancato introito di quella che era diventata la tredicesima mensilità (considerando circa 2,5 giorni al mese da pagare in più).
Wind e Tre: quando i rimborsi?
L'arrivo di una nuova diffida dell'Agcm determinerà qualche piccolo cambiamento. Gli aumenti non saranno più dell'8,6%. Ma solo dell,8,3%. Quello 0,3% pagato in più in occasione del primo rinnovo calcolato sul "mese solare" sarà rimborsato a scaglioni. Wind effettuerà dei rimborsi su quelli che sono stati i rinnovi delle offerte maturate tra il 3 ed il 15 aprile e lo farà entro il 2 maggio.
Tre Italia, invece, calcolerà i rimborsi sui rinnovi maturati tra il 24 marzo ed il 15 aprile. Va sottolineato come, a conti fatti, si sarà facilmente capito che il cliente si ritroverà solo pochi centesimi accreditati sul proprio credito, ma pur sempre di rimborsi si tratta. Presto la questione potrebbe tornare attuale dato che sembra essere una battaglia senza fine quella tra gli operatori telefonici e gli organismi che provano a tutelare i consumatori. Si attendono le prossime puntate.