Sul grattacielo della Regione Piemonte, in costruzione a Torino e già al centro di diverse inchieste, spunta l'ipotesi di finanziamento illecito alla Lega Nord che sarebbe stato mascherato con la sponsorizzazione di 50 mila euro ad una società sportiva dilettantistica di Bra che organizzava il Giro ciclistico della Padania.

I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria hanno perquisito le sedi di otto società che lavorano alla realizzazione del progetto dell'architetto Massimiliano Fuksas, tra cui la CoopSette di Poviglio (Reggio Emilia), capofila dell'associazione temporanea di imprese che si è aggiudicata l'appalto.

Grattacielo Regione Piemonte: la sponsorizzazione sospetta.

La nuova inchiesta che coinvolge il grattacielo della Regione Piemonte, si è sviluppata dalla costola di una precedente indagine su presunte irregolarità nelle procedure per appalti e subappalti che ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati di sei persone con l'accusa di corruzione e turbativa d'asta.

Nel corso delle indagini, gli inquirenti si sono imbattuti nella sponsorizzazione di 50 mila euro alla società ciclistica amatoriale Monviso-Venezia di Bra, presieduta dal deputato della Lega Nord, Michele Davico (in seguito fuoriuscito dal partito), per l'organizzazione del Giro della Padania del 2011.

Ad insospettire i pm Giancarlo Avenati Bassi e Stefano Demontis, che coordinano l'inchiesta insieme all'aggiunto Andrea Beconi, sono state alcune mail inviate dalla Monviso-Venezia alle imprese che avevano appena stipulato, il 30 maggio 2011, il contratto d'appalto con la Regione Piemonte, allora presieduta dal leghista Roberto Cota.

In queste mail si faceva esplicita richiesta di sponsorizzazione del Giro della Padania che si sarebbe dovuto disputare nel settembre 2011. Sponsorizzazione che veniva accordata per complessivi 50 mila euro.

Grattacielo Regione Piemonte: le polemiche e le inchieste in corso.

Questa del presunto finanziamento illecito alla Lega Nord, è solo l'ultima delle disavventure nelle quali è finora incorso il costruendo grattacielo di Fuksas che ospiterà gli uffici dell'amministrazione regionale.

Le polemiche iniziarono già in fase di presentazione del progetto di Fuksas, vincitore di un concorso di parecchi anni addietro, a causa dell'altezza del grattacielo (47 piani) che avrebbe sovrastato la Mole Antonelliana, simbolo della città, alterando lo skyline della stessa.

Superata la polemica, fu lo stesso architetto a "disconoscere" il progetto a causa di una serie di varianti "migliorative" proposte dall'impresa in corso d'opera e delle quali sosteneva di non essere stato messo al corrente.

In seguito sono arrivate le inchieste giudiziarie, prima con la Corte dei Conti, con la questione legata all'entità delle parcelle dei progettisti e all'ampliamento non preventivato della struttura, poi con l'indagine di cui abbiamo già riferito, sull'assegnazione di subappalti e sulle procedure di esecuzione dell'opera. Ora, l'ultima tegola, che allunga nuove ombre sulla realizzazione del faraonico progetto di Fuksas e su chi l'ha fortemente voluto.