C'è un uomo che, da molti anni a oggi, con la celebrazione e l'adorazione eucaristica, con la preghiera e con l'aiuto, costante e operoso, a favore di poveri, malati e sofferenti, ha accolto intorno a sé quella che è di fatto, a tutti gli effetti, la più grande comunità di preghiera di Torino e Provincia, formatasi spontaneamente.

Molti fedeli partecipano, settimanalmente, alle sue celebrazioni eucaristiche che sono del tutto uniche nel loro genere: esse, infatti, sono seguite da preghiere di intercessione per ottenere in dono da Dio la guarigione fisica, psichica e la liberazione da ogni male.

Attualmente sono numerose le persone che dichiarano di aver ritrovato il dono della salute e la ripresa da varie malattie. Guarigioni insperate, testimoniate dai protagonisti per iscritto, delle quali alcune avrebbero persino documentazione medica allegata circa l'impossibilità scientifica di quei prodigiosi risultati. Impossibili? Per i fedeli forse no, dato che tutti loro hanno creduto in don Adriano Gennari e qualcosa, a loro dire, sembra essere successo.

Don Adriano Gennari, noto e amato sacerdote cottolenghino torinese, è un uomo di fede e di preghiera sempre disponibile ad accogliere chiunque si trovi nelle difficoltà della vita per donargli ascolto, consigli, aiuto morale e spirituale.

“Il tutto viene sempre accompagnato dalla preghiera e dall'invocazione potente dello Spirito Santo”, dice il religioso. Spiega, inoltre, che le guarigioni non sono attribuibili a miracoli attuati dall'uomo, a sé, ma sono state ottenute in dono da Dio, "che si prende cura dei suoi figli sofferenti e bisognosi del suo aiuto".

Don Adriano Gennari è conosciuto anche sui social media, oltre che in altre regioni italiane: Lombardia, Sicilia, Valle D’Aosta ed Emilia Romagna, tutti luoghi dove le sue solenni funzioni di guarigione e liberazione hanno sempre più seguito.

“Le meraviglie operate dal Signore, per mezzo della potenza dello Spirito Santo”, come ribadisce sempre don Adriano, vengono periodicamente pubblicate sul mensile del ‘Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione’ e sul relativo sito internet, e custodite in un archivio documentale costantemente aggiornato.

Don Adriano Gennari, coadiuvato da 250 volontari iscritti alla suddetta Onlus, ha aperto due centri d'ascolto a Torino e provincia e la ‘Mensa dei Poveri’, sita anch’essa a Torino (circa 150 pasti caldi preserali distribuiti al giorno), che opera in tre realtà: la distribuzione settimanale dei pacchi viveri per le famiglie indigenti (300 al mese circa); la mensa per le persone senza fissa dimora e, ogni domenica e festività, la distribuzione di sacchetti pasto ai poveri (circa 700 ogni volta).

Abbiamo incontrato don Adriano Gennari per parlare, in primis, proprio di queste "guarigioni insperate", del suo rapporto con la comunità LGBT e di alcune problematiche attuali.

Don Adriano, lei è considerato un sacerdote "carismatico" perché, a detta della gente, pregando riesce a ottenere molte guarigioni.

Che cosa significa?

Il Signore concede, per opera dello Spirito Santo, dei particolari doni per il bene di ogni persona.

Assistiamo da tempo a una progressiva scristianizzazione della società. Perché?

Anche il mondo sociale, politico e culturale, anni fa, aiutava ad arricchire la fede delle persone e dei cristiani in particolare. La fede è un dono di Dio che il Signore mette nel cuore di tutti, però bisogna coltivarlo con la preghiera, le opere di bontà, di carità e di attenzione verso i più disagiati e verso coloro che si trovano più in difficoltà. Il mondo di oggi ha bisogno di testimoni veri e autentici della presenza operante di Dio nel cuore dell’umanità.

Don Adriano, una vita dedicata a poveri e preghiera.

Che cos'è, per Lei, la preghiera?

La preghiera è un dialogo d'amore con Dio. Prima di pregare è necessario invocare sempre il dono dello Spirito Santo, perché solo attraverso la sua opera potente ci fa gustare la necessità di pregare. Il Signore suscita in noi il desiderio di pregare attraverso la Parola di Dio, la liturgia e la preghiera dei salmi. Pertanto pregare significa amare, e amare significa pregare.

Leggiamo spesso di ministri del clero e sacerdoti purtroppo protagonisti di scandali sessuali o truffe. Lei, invece, da sempre è accanto a sofferenti, poveri e malati. Che cosa la arricchisce di questa vita?

Mi arricchisce il dono del mio ministero sacerdotale e il servizio caritatevole che cerco di compiere verso il prossimo, in particolare verso gli oppressi, i malati e i poveri.

Proprio come Padre Pio e Padre EmilianoTardif, Don Adriano anche Lei, dagli anni '90 con la sua Onlus 'Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione', ha raccolto migliaia di fedeli che partecipano alle sue celebrazioni solenni. E molti, leggiamo sul sito della sua associazione, testimoniano per iscritto guarigioni insperate, allegando documentazione medica e ritrovando la salute fisica e psichica. Lei come spiega questi fatti?

Noi preghiamo e il Signore opera. La preghiera ottiene grazie dal cuore misericordioso e compassionevole di Gesù. La speranza in Colui che tutto può, non deve mai venire meno.

Che cosa si intende per "guarigione miracolosa"? Come spiegherebbe questo concetto a chi non ha fede, o è semplicemente scettico?

Non c'è bisogno di spiegare, il Signore operando, ci fa vedere che la guarigione è avvenuta o avviene man mano che passa il tempo. Questo è già successo per tantissime persone. E' il Signore che interviene, io sono soltanto un semplice strumento nelle sue mani. É il tocco d’amore di Dio che guarisce.

Don Adriano, quello che stupisce della sua Onlus è che si regge tutta sul lavoro attivo, giornaliero e gratuito di circa 250 volontari. Perché la gente la aiuta?

Mi aiuta perché trova gioia nel donare: più si dona, più la gioia aumenta nel cuore dei volontari e più vengono arricchiti umanamente e spiritualmente dalla grazia del Signore.

Quali sono le richieste che le persone le fanno maggiormente?

Chiedono principalmente preghiere, ascolto, e il dono del perdono di Dio per mezzo del sacramento della riconciliazione. Inoltre chiedono di non essere abbandonate, di essere aiutate spiritualmente, moralmente e con dei consigli. Vengono anche a chiedere aiuti precisi contro alcune gravi malattie che purtroppo ai nostri giorni dilagano sempre di più.

Padre, sono in molti oggi, complice il diffondersi di massoneria ed esoterismo, a pensare che il diavolo sia solo un'invenzione strumentale della Chiesa, così come il peccato. Che cosa pensa del Male in generale? Che cosa pensa del Peccato? Che cosa direbbe a chi non crede?

L’esistenza del Male è un dato di fatto, ma il Bene lo supera: la parola di Dio ci dice di vincere il Male con il Bene.

Il peccato è un fascino che scaturisce dal cuore del male che porta ad immergerci nel suo vortice, ma con la compassione, con il perdono e con la grazia di Dio, l’uomo può risorgere a vita nuova, affidandosi alla sua infinita misericordia, perché il Signore vuole la nostra integrità, la nostra bellezza e la nostra grandezza.

Torino è la città dei grandi Santi Sociali (in primis San Giovanni Bosco e San Giuseppe Benedetto Cottolengo), a cui si ispirarono anche i Padri Costituenti nel 1948: ritiene che, oggi, il loro esempio sia ancora valido?

I Santi sono sempre attuali; il loro carisma è tuttora vivo e operante. Con il loro esempio hanno testimoniato che Dio ama, perdona, è presente nella quotidianità della vita, guarisce le ferite dell'uomo causate dal Male e dal peccato sotto tutti i punti di vista, sociale, morale, politico.

Don Adriano, se qualcuno volesse collaborare con Lei, da volontario, che cosa può fare?

Ben venga! Lo accolgo a braccia aperte, cercando di fargli comprendere gli scopi della nostra associazione Onlus, nonché di capire la sua disponibilità nel dare il proprio servizio.

Oggi l'istituzione della famiglia è in grave difficoltà. Perché? Qual è il rimedio?

Innanzi tutto non si è più capaci di amare. Amare significa donare, servire, e Dio insiste molto su questo. La famiglia deve riscoprire la bellezza, la grandezza dell'amore di Dio, che la ama, la sostiene, e le dà pieno senso di vita, diventando i servi gli uni degli altri: Gesù, nell'Ultima Cena, ce ne dà l’esempio.

Padre, sappiamo che molte coppie gay in crisi vengono a chiederle ascolto, consigli e benedizioni.

E sono sempre più numerose. Che cosa le affligge? Come si comporta verso di loro?

Io accolgo tutti; tutti noi siamo dono di Dio. Quindi li ascolto, li aiuto e, per quanto possibile, cerco di dare consigli e di non abbandonarli a se stessi. I gay sono persone che hanno bisogno di sentirsi inserite nella società e nella vita di tutti i giorni, com'è giusto che sia. L'uomo è stato creato ad immagine e somiglianza di Dio, quindi i gay sono nostri fratelli che devono essere accolti e amati come ogni altra persona.

Il 4 Giugno si celebra la solennità di Pentecoste, la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli, a 50 giorni dalla Pasqua. Quanto conta la figura dello Spirito Santo all'interno della preghiera?

Lo Spirito Santo è l'anima della nostra vita e della preghiera; è un dono immenso di Dio indispensabile per donarci quell'energia, quel respiro d'amore che l'uomo ha bisogno per vivere. Senza Spirito Santo l'uomo sarebbe spento e senza quell’energia che gli dà vitalità.

Don Adriano, ha mai ricevuto persone di altre fedi e nazionalità? Se sì, come si è comportato in quel caso?

Li ho accolti tutti indistintamente donando loro comprensione, ascolto e preghiera.

Santi partiti poverissimi, la storia insegna, hanno poi realizzato opere grandiose per il prossimo nella loro vita, e lo stesso sta accadendo a Lei: ha costruito una Casa di Spiritualità al Monastero di Casanova a Carmagnola, in provincia di Torino, oltre alla 'Mensa dei Poveri con pasti caldi giornalieri, due centri ascolto e il servizio di distribuzione settimanale di pacchi-famiglia sempre nel capoluogo piemontese. Per Lei, questa, è Divina Provvidenza?

Certamente, perché più si è poveri più Dio può arricchire, questa è la mia esperienza. Più ci si affida alla Divina Provvidenza più Essa prevede e provvede. La Divina Provvidenza, lo ripeto, è sempre preveniente, io lo dico a tutti. Dio sa, e lo dice anche Gesù nel Vangelo, ciò di cui ciascuno di noi ha bisogno. Ma siamo noi che, con fede, dobbiamo credere. Più si è poveri più Dio arricchisce. Più si è ricchi, più l'uomo impoverisce.