In pochi giorni Suor Cristina Scucciada Comiso è divenuta un successo mondiale. Già milioni, sembra addirittura 13in soli tre giorni, sono stati coloro i quali hanno visionato il bellissimo (ecommovente, lasciatecelo dire) video della sua performance a The Voice.

Chi però si ferma a pensare che ilsuccesso sia dovuto solo alla curiosità di vedere una suora “un po’ strana” checanta come una cantante rock ha sbagliato analisi o, più semplicemente, siferma a ciò che è più plateale guardando la tv. Ma 13.000.000 divisitatori su YouTube non si concretizzano solo per curiosità.

Papa Francesco ci ha abituati ad“uscite” sopra le righe, ma è proprio questo suo spiazzarci ed andare al di làdi quella che è la tradizionale concezione che abbiamo di Chiesa e che ognuno dinoi si è formato negli anni (chi spiritualmente perché appartenente, chi persemplice e laica cultura) che ci piace.

Ci piace una Chiesa che finalmente sia piùvera, fresca, concreta, reale e vicina veramente (un po’ come faceva SanFrancesco) alle vere necessità e problemi quotidiani della gente. Ma nonsolo ai problemi, ma vicina al modo di vivere. Infatti si parla, ed in manieranuova e del tutto inedita, di comunione ai divorziati (troppe infatti sonoormai le famiglie allargate, composte da divorziati risposati, per potere farea meno di parlarne come ha detto di recente il Cardinale Kasper), oè lo stesso Papa Francesco a dire “chisono io per giudicare” riferendosi agli omosessuali.

Si sente (evede) cioè nel concreto, che la Chiesa, incredibilmente più di altreistituzioni laiche, si sta aprendo al nuovo ed ad un nuovo modo di pensare,presentarsi… esserci.

Ed è qui che Suor Cristina altronon è che l’espressione più giovane, fresca e gioiosa di questa apertura, diquesta Chiesa 2.0, visione tutta personale di Papa Bergoglio che ciconduce per nuove strade, finalmente più vicine alla gente ma, soprattutto, trala gente.

Ed è quest’elemento che riesce adaccattivare ed ammaliare le persone, questo vedere una suora - la vista dellaquale era un tempo fonte di ilari scongiuri più o meno plateali - farcisorridere, darci emozioni inaspettate, caricarci di energia e, alla fine, conuna delicatezza ed un pudore misto ad una purezza ed ad una dolcezzatenerissimi, risponderci: “Ho undono… e ve lo dono!”.