Dopo sole due edizioni "The Apprentice" viene mandato in pensione. I vertici di Sky, secondo un'anticipazione data dalla rivista "Chi", avrebbero infatti deciso di chiudere il programma condotto e gestito da Flavio Briatore, nel corso del quale una serie di aspiranti uomini d'affari si sfidavano in varie prove e, alla fine, soltanto uno veniva scelto come collaboratore del "boss" Briatore. L'indiscrezione lanciata dal settimanale diretto da Alfonso Signorini non ha ancora trovato alcuna conferma da parte di Sky, ma la mancanza di immediate smentite rappresenta già un segnale importante. Eppure, l'avventura di "The Apprentice", versione italiana del format statunitense in cui il ruolo del boss è ricoperto da Donald Trump, era iniziata piuttosto bene. La prima edizione tricolore del programma, vinta da Francesco Menegazzo, aveva ottenuto un ottimo successo di pubblico guadagnandosi la riconferma per un'altra stagione televisiva. Ma il secondo anno non ha raggiunto i risultati sperati e con la vittoria di Alice Maffezzoli la trasmissione ha chiuso i battenti.

Probabilmente, nel primo anno, il format con Flavio Briatore aveva usufruito della messa in onda su "Cielo", canale del digitale terrestre in chiaro di Sky, mentre la seconda edizione è stata trasmessa interamente sul canale a pagamento SkyUno. Inoltre, una pubblicità indiretta a "The Apprentice", nella stagione d'esordio, venne anche dall'esilarante imitazione - parodia di Flavio Briatore fatta da Maurizio Crozza, che ebbe un grandissimo riscontro di pubblico. La media di telespettatori per la seconda edizione è stata di circa trecentomila persone a puntata, cifra piuttosto bassa se consideriamo che siamo di fronte a un programma trasmesso da Sky, abituata ai successi di "X Factor", "MasterChef" e altri format del genere. Così, mentre negli Stati Uniti "The Apprentice" è giunto agevolmente alla 13^ edizione, in Italia ci si ferma già alla seconda. Chissà se per Flavio Briatore, dopo l'esperienza televisiva nei panni del "boss", ci sarà ancora spazio per apparire sul piccolo schermo.