Riepilogo delle puntate precedenti: la famiglia Muccino è composta da due genitori oramai anziani e tre figli, Gabriele il maggiore, Laura la mediana, Silvio il piccolo. Tutti e tre i figli lavorano nel cinema: il primo come regista, la seconda come responsabile casting, il terzo come attore e regista. Sette anni fa Silvio decide di interrompere ogni relazione con la sua famiglia d'origine e con chiunque graviti nella sua orbita: amici, parenti, conoscenti in comune. Per i fratelli e i genitori è uno shock: Gabriele, che è più grande di lui di 15 anni, cerca di ricucire in tutti i modi, talvolta utilizzando mezzi poco dignitosi, come i social network.

Lo scorso novembre la sua frustrazione per non essere riuscito in nessun modo a provocare una reazione nel fratello e a propiziare un riavvicinamento lo porta a scrivere una serie di tweet a lui rivolta come estremo, disperato tentativo di capire l'origine del gelo.

Tra questi tweet, come riportato dall'Huffington Post, anche uno in cui allude al film Le leggi del desiderio, che Muccino Jr. dirige e interpreta e che il prossimo 26 febbraio debutterà nei cinema italiani. «Silvio Muccino fa un film su chi manipola le coscienze! E chi meglio di lui, manipolato da 10 anni, conosce il tema che racconta!», cinguetta Gabriele, riferendosi appunto al film di prossima uscita e al presunto 'plagio' subito dal fratello da parte di Carla Vangelista, scrittrice e sceneggiatrice italiana con cui Silvio collabora da anni.

Muccino e Vangelista hanno sempre negato di avere una qualunque relazione, ma scrive ancora Muccino senior: «il tuo film è di una signora che ti gestisce come il ventriloquo il suo pupazzo, da un tempo ormai irreversibilmente lontano», sempre riferendosi alla Vangelista che già qualche anno prima il regista aveva definito pubblicamente, tramite Facebook, una scrittrice mediocre, guadagnandosi una querela.

La sequela di cinguettii rivolti al fratello era stata poi prontamente cancellata, ma ormai il danno era fatto.

Gabriele se ne è pentito e proprio due settimane fa alla Bignardi ha confidato di vergognarsi ancora per quel black out della ragione che lo aveva condotto a lavare i panni sporchi in pubblico. Silvio, interpellato giusto ieri sulla questione, non s'è scomposto, ma ha replicato con toni duri, lasciando capire di non aver preso bene le esternazioni del fratello maggiore.

«Discutere pubblicamente mi fa orrore. Finita la promozione del film, se sarò costretto e la cosa continuerà a debordare, risponderò con un comunicato, come ho fatto in passato. Ma mi auguro che le cose private restino tali. Per decenza e per non nuocere alle persone che potrei coinvolgere», ha dichiarato.