La prima serata del Festival di Sanremo è stata archiviata con successo. Edizione all'insegna della compostezza e del politically correct, con una conduzione sobria, forse un filo ordinaria, meccanismi consolidati, siparietti comici che, al solito, ci vuole molta fantasia per trovare divertenti, tempi allungati, spirito di conservazione. Ma Sanremo è anche questo, il Festival della nostra 'medietà', perché, in fondo, avere certezze è importante. E, dunque, anche per quanto riguarda il côté salottiero della kermesse, si poteva fare di più, ma comunque non ci lamentiamo.

Esordisce una Chiara Galiazzo molto emozionata, strizzata in un abito giallo zabaione della designer britannica Stella McCartney: il vestito ha un bel taglio, lineare ed elegante, ma è stato concepito per il nude look. Lei non se la sente e copre le carni che sarebbero dovute rimanere scoperte con un po' troppa biancheria, tradendo lo spirito dell'outfit. Look nel complesso molto solare, forse un po' troppo, data la sua fulva capigliatura, che rende pletorico e disarmonico l'insieme. Dopo di lei arriva Emma di bianco vestita: gioca a fare la sposina, forse per esorcizzare il fatto che a sposarsi (con altre donne) sono sempre i suoi ex, ma l'abito è antiquato e ricorda il circo. Meglio nel vestito nero di metà serata, ma la sufficienza è strappata a stento.

Peggio di lei solo la sua sodale, Arisa: il primo abito ha un bellissimo tono di rosso, ma somiglia troppo a certi tagli di tappezzeria. Sul secondo, meglio stendere un velo pietoso. La terza 'valletta', la bella delle tre, rende omaggio (con classe) alla sua Andalusia: tutti e tre gli abiti indossati, firmati da re Giorgio Armani, forse è vero che occhieggiano allo stereotipo della ballerina di flamenco, ma restano in ogni caso un fulgido esempio di sapienza sartoriale e senso dell'eleganza.

Menzione d'onore all'acconciatura raccolta e al portamento regale di Rocío, che, nonostante le battute miserevoli che gli autori le hanno messo in bocca, oscura le due compagne.

Bene Malika che sceglie un abito morbido dal meraviglioso punto di rosso, perfetto per esaltare la sua sensualità naturale. E promuoviamo anche la bravissima Annalisa, che rifugge dalla prova del lungo, riparandosi dietro un look da songwriter folk: apprezziamo l'understatement, ma per la prossima volta esigiamo un outfit da grand soirée. Fuori contest l'eterna Romina Power, che per il ritorno sul palco con il suo Albano rispolvera il più bello dei sorrisi.