E’ morto venerdì a Glendale in California a 96 anni, l’italo-americano Al Molinaro in arte Al Delvecchio. Indimenticabili le sue basette e il suo sorriso nella serie famosissima degli anni 70’ Happy Days. Lo ha reso noto il figlio, Michael Molinaro. Lascia, oltre al figlio, la moglie Betty.
Al in Happy Days
Nella serie televisiva Happy Days, il suo personaggio, proprietario del bar da Arnold o solo da Al, con la frase sconsolata: "eeh gia’, gia’, gia’" (in lingua originale "eeh, yep, yep, yep") entra a far parte delle famiglie italiane. Era il barista con cui si confidavano Richie, Potsie, Ralph, Fonzie e gli altri.
Era il marito della madre di Chachi.Inizia a far parte del fortunato cast, per sostituire Pat Morita,a partire dalla quarta serie e rimane fino alla nona nel 1984.I meno giovani si ricordano sicuramentedi questobarista che sapeva ascoltare tutti.
La carriera di Al Molinaro
Di origini calabresi, era nato nel 1919 a Kenosha nel Winconsin, divenne attore dopo i quarant’anni. Prima era stato un agente immobiliare di grande successo in California. Appare per la prima volta in due episodi della serie Get Smart come l’Agente 44. A fine anni ‘60 ritorna sul piccolo schermo con la serie televisiva “La strana coppia”, nella veste del poliziotto Murray. E' un poliziotto ingenuo, ma onesto e rispettato.La fama arriva con la storica serie televisiva Happy Days con Fonzie (Henry Winkler) e Ricky Cunningham (Ron Howard).
Per tutto il mondo diventa Alfred il proprietario del bar “Arnold’s”. Happy Days ha generato diversi spin-off. Il più famoso rimane Mork e Mindy: il primo grande successo di Robin Williams.E' molto famosa lapuntata in cui Richie sogna l’arrivo di un extraterrestre. Al cinema lo ricordiamo nel 1976 nella commedia Tutto accadde un venerdì, con una giovanissima Jodie Foster.Gira 42 spot per una marca di cibi congelati, la On-Cor food. Il suo volto entra nelle case degli americani ogni giorno legatoa questa notapubblicità.
Al ci mancherà , come ci mancheranno gli episodi di Happy Days, ormai parte della nostra infanzia.