Era il 26 aprile 1986 quando il reattore n.4 della centrale nucleare di Chernobyl saltò in aria dopo un test di raffreddamento. Il fuocodivampò per 10 giorni. Le radiazioni furono 400 volte più forti della bomba sganciata su Hiroshima. Oggi suolo, acqua e aria di Cernobyl sono tra i più contaminati sulla Terra. Il reattore è al centro di 1.000 miglia quadrate di una zona detta "di esclusione". Una terra di nessuno,controllata da guardie di frontiera.Solo una telecamera montata su un drone rileva la desolazione inquietante.La vicende umane di Chernobyl spesso si perdono col passare degli anni.
Questaèla storia di una comunità di circa 130 persone, che vivono all'interno della zona di esclusione. Quasi tutte donne. Circa 116.000 persone sono state evacuate al momento dell'incidente. Circa 1.200 si sono rifiutate di lasciare le loro terre. Queste donne sono gli ultimi superstiti di coloro che illegalmenterimaseronelle loro case dopo l'incidente.
Il film che segue il gruppo di ribelli che ancora vivono a Chernobyl
Un nuovo film di Holly Morris e Anne Bogart,segue il gruppo di ribelli che continuano a vivere in un ambiente tossico e solitario. Il film raccontadi villaggi fantasma sparsinella zona. Molti villaggi hanno otto o 12 babushkas o babà, le "nonne". Una di queste donne, Hanna Zavorotnya, ha spiegato come si sia nascosta durante l'estate del 1986.
Aveva chiesto ai soldatidi ucciderla e di seppellirla nella sua terra, mentre cercavanodi evacuare la sua famiglia. Perché Hanna ha scelto di vivere in questa terra?Conosce i rischi o è solo pazza? Le radiazioni nonla spaventano. La famela spaventa.Hanna e le altre donne hanno vissuto l'Holodomor (il genocidio ucraino) di Stalin e poiil nazismonel 1940.
La lezione inaspettata di una tragedia mondiale
Itumori della tiroide sono alle stelle, ma gli sfollati di Chernobyl hanno subito anche il trauma della perdita della loro identità. Ansia e depressione. La contaminazione radioattiva dopo l'incidente è stata mortale, ma il trauma della delocalizzazione è un'altra grave conseguenza di Chernobyl.Così lebabushkas dicono che chi parte muore. Ormai queste donne sono alla fine della loro vita. Mail loro esempio è un vero omaggio alla vita. Sono le lezioni inaspettate di una tragedia mondiale.