Giuseppe Povia stupisce tutti con un video pubblicato da lui stesso su Facebook. Il cantante di Milano, da sempre tifoso dell'Inter, non nasconde la sua profonda indignazione per i numerosi episodi di razzismo che, purtroppo, continuano a verificarsi negli stadi italiani. Nel video, infatti, Povia spiega che, come ormai tutti sappiamo, i napoletani subiscono cori denigratori, soprattutto allo stadio. Ilcantante afferma che c'è, senz'alcun dubbio, un accanimento nei confronti del popolo di Napoli. Inoltre, parla di un gruppo culturale, non politico, formato datifosi napoletani che vanno allo stadio dagli anni '90 con la bandiera del Regno Delle Due Sicilie: il cosiddetto "Movimento Neoborbonico".

Il cantante racconta che da un po' di tempo, quelle bandiere vengono sistematicamente sequestrate, nonostante siano legate non solo alla città di Napoli, ma in qualche modo anche alla Società Sportiva Calcio Napoli. Infatti, le nuove maglie da passeggio firmate Kappa, presentano lo stemma borbonico sulla parte anteriore.

L'appello di Povia

Proprio quando il video sta per volgere al termine, Povia fa un appello a "colui che sta guardando il video". Il cantautore, dunque, chiede spassionatamente ai tifosi napoletani di presentarsi alla prossima partita, in programma il 6 gennaio 2016 allo stadio San Paolo, con la bandiera del Regno Delle Due Sicilie. Invita, inoltre, i sostenitori azzurri a riempire l'intero stadio con il simbolo del Movimento Neoborbonico, chiedendo di filmare il momento in cui tutte le bandiere verranno sequestrate.

"Sarebbe una delle più belle coreografie che ha fatto il Napoli calcio nella storia", afferma Giuseppe Povia. A questo appello, segue un appunto ai settentrionali: "essere terroni è soggettivo. Anche noi di Milano, per la Gran Bretagna e per la Germania, siamo i terroni d'Europa". Poviatermina il video con un messaggio di speranza e di buon augurio nei confronti del popolo napoletanoche, forse, riuscirà a veder terminare, una volta per tutte, i troppi episodi di razzismo e discriminazione nei suoi confronti.