Il 2017 si apre con Sing, nuovo film d’animazione della Illumination Enterteinment, un mix esplosivo a base di musica e risate, con una storia esilarante, ma commovente che saprà coinvolgere gli spettatori. L’ho visto in anteprima e ho scelto di descrivervi almeno 10 buoni motivi per correre a vederlo, quando sarà in distribuzione nelle sale italiane, ovvero dal 4 gennaio 2017.
- È un film per tutta la famiglia. Lo consiglio da 0 a 200 anni, perché anche i suoi personaggi rappresentano tutte le generazioni: dai più piccoli ai nonni, dai padri ai figli e ognuno riveste il suo ruolo importante. Proprio come in tutte le famiglie.
- I protagonisti sono gli animali. Primo fra tutti il testardo koala Buster Moon, direttore e impresario di un teatro in cerca di fortuna, che ha in mente un nuovo show canoro con giovani talenti. Gli animali sono così simili agli umani, spesso più sensibili, a volte intelligenti e dall’animo nobile, altre volte misteriosi e pericolosi, come detta Madre Natura. Impossibile non schierarsi con i più deboli o piccoli, ma bello lasciarsi ricredere, come in tutte le favole che si rispettino.
- Fa tanto ridere (ed emozionare, ma di questo palerò nel prossimo punto) perché mostra le personalità in tutte le sue sfaccettature. Perché esalta gli esuberanti e le bizzarrie di chi, non più giovanissimo, fa comunque la sua parte. Perché sa trovare scorciatoie intelligenti a guai insormontabili e descrive l’arte del sapersi arrangiare, del perseverare.
- Fa emozionare (dicevo, e anche versare qualche lacrima). Perché parla di legami forti, perché esprime il desiderio di superare la timidezza: così una voce talentuosa fa venire i brividi, aldilà delle apparenze e ancor di più se viene fuori da Meena, timidissima giovane elefantessa con gli occhi celesti.
- L’animazione lascia senza fiato. C’è creatività e passione nelle scene con rapidi flash, come se la cinepresa volasse su un drone alla velocità della luce, schizzando a marcia indietro e creando negli spettatori colpi allo stomaco, come al luna park sull’otto volante. Il 3D riesce così a dare il meglio di sé, quindi complimenti alla produzione diretta da Garth Jennings.
- Ci ricorda che la musica è vita. Chi non ha mai pensato che una canzone è uno dei modi più belli per descrivere un emozione, superare una difficoltà, ricordare un momento? C’è di mezzo una gara canora (ma non è uno dei soliti reality della reality della tv!), è una competizione da fare su un palcoscenico, che rappresenta la realtà. L’importante non è vincere, ma cantare per se stessi e così si arrivare agli altri e al successo.
- È un inno a tutte le mamme. Quelle che organizzano la giornata del marito e dei 25 figli, come la maialina Rosita. Quelle che sanno dove papà ha lasciato le chiavi, che lavano, cucinano e persino cantano contemporaneamente. Ma è soprattutto un inno alle mamme positive e coraggiose, che ballano mentre fanno la spesa e che, nonostante tutto, non hanno mai smesso di sognare.
- Non si riesce a star fermi! (e zitti!) È come una sessione di aerobica, come una sera al karaoke, come una festa, con canzoni famosissime e note celebri, che fanno battere i piedi e schioccare le dita per tutti i 110 minuti!
- È dedicato all’amore e al riscatto personale. Quello vero fra le persone, che va oltre lacrime e delusioni e che la musica riesce a descrivere, come nelle note del topino Mike che ricorda Frank Sinatra o nelle performance rock in cui la rabbia fa schizzare tutte le spine alla porcospina Ash. Poi c’è l’amore che fa correre, solo per dare un abbraccio al proprio figlio, il giovane gorilla Johnny, che al certo mestiere di rapinatore, preferisce l’incerto futuro di cantante con il pianoforte.
- Non può mancare il lieto fine. Quello forse scontato, che fa sorridere e applaudire, che in fondo tutti meritano per i sacrifici e l’impegno, la positività e la caparbietà. C’è da augurarsi tanti film come questo per il 2017, intanto basta goderselo dall’inizio alla fine e accettarlo come un gioioso imperativo. Sing!
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