Il nome è di fantasia ma Rossana, trans di 47 anni italo brasiliana con una laurea in psicologia, è la voce di chi si prostituisce da decenni in giro per il mondo e che recentemente si è stabilita in Svizzera.
Il suo carnet di ballo è di quelli scottanti, che include altisonanti nomi della finanza internazionali, di calciatori italiani militanti nella serie A e, secondo le indiscrezioni del quotidiano Libero, quello di un noto appartenente ad una altrettanto nota dinastia industriale.
E benché non faccia esplicitamente il nome di quest’ultimo, il riferimento a Lapo Elkann risulta quasi automatico.
Le dichiarazioni di Rossana
Intervistata sui suoi clienti, il trans Rossana ammette che molti provengono dall’Italia, dove il livello dei transessuali è definito molto basso ed è più difficile superare la barriera dei tabù.
I suoi clienti sono uomini con disponibilità economiche elevate e provenienti da settori particolari, come quelli dell’ambiente dei calciatori di serie A e dell’alta finanza, tutti con età tra i 20 e gli 80 anni, sposati e non.
Secondo Rossana i suoi clienti non sono omosessuali ma cercano nel trans quella trasgressione unita alla dolcezza che solo i trans sarebbero in grado di garantire, specialmente al di fuori dell’Italia, lontano dagli ambienti abitualmente frequentati e soprattutto dalle famiglia.
Il caso sequestro di Lapo
Non sono mancate le domande circa il caso sequestro di Lapo dei giorni scorsi e a tal proposito Rossana è convinta trattarsi di una bufala eclatante.
Con l’ammissione che Lapo pagherebbe sempre con carta di credito, Rossana lascia intuire che il rampollo della famosa dinastia aziendale tra i suoi clienti possa essere proprio lui, l’Elkann al centro dello scandalo finto sequestro.
Insomma, a Rossana la storia non risulta chiara, così come non le è chiaro l’intervento della famiglia che avrebbe coinvolto la polizia, dando alla faccenda un risalto eccessivo e nocivo per lapo elkann.
Il quadro che ne esce è che indubbiamente i ricchi e famosi uomini che frequentano i trans, cercano tra le lenzuola quella libertà che, loro malgrado, hanno perso nel bailamme di una vita sotto i riflettori.