In un servizio trasmesso da 'Le Iene' nella puntata del 5 marzo si è parlato della qualità del cibo servito nei ristoranti giapponesi a bassissimo costo. Si tratta dei cosiddetti All You Can Eat sul quale la trasmissione di Italia Uno ha svolto un'inchiesta per saggiarne la qualità. A realizzare il servizio è stata Nadia Toffa, nota inviata de 'Le Iene' che ha analizzato il pesce crudo che normalmente viene servito in alcuni locali di Milano.

L'attenzione è stata incentrata proprio su quei ristoranti che propongono sushi giapponese a prezzi low cost che generalmente oscillano dai 10 ai 20 Euro per una cena completa di tutto.

Grazie anche alla 'consulenza' di un sushiman italiano, “Le Iene” hanno fatto un incursione in alcuni locali che servono pesce crudo prelevando campioni di cibo che poi sono stati accuratamente analizzati.

Ebbene dalle indagini svolte solo 3 degli 8 casi analizzati sono risultati idonei al consumo umano, mentre negli altri cinque è stata evidenziata un'elevata presenza di batteri fino ad 86 volte oltre il limite tollerabile secondo quanto disposto dalla legge. Sono stati anche evidenziati valori alti di istamina, una sostanza che può anche causare il decesso nei soggetti allergici.

Nadia Toffa, nel suo servizio ha anche evidenziato la scarsa igiene sul piano di lavoro dove generalmente viene preparato il sushi.

Addirittura durante la preparazione all'interno della cucina di un ristorante, del salmone scivola sul pavimento, ma il cuoco lo raccoglie senza batter ciglio proseguendone la preparazione.

Una volta scoperto dall'inviata, il titolare del locale ha minacciato di 'chiamare la polizia' invitando la troupe a lasciare il locale in malo modo.

Il servizio de Le Iene si conclude con una intervista ad uno dei migliori sushiman italiani che ha spiegato nel dettaglio come riconoscere il pesce fresco in base al colore, all’odore e alla temperatura di conservazione.

Solo una igiene accurata può preservare il cibo da contaminazioni che potrebbero causare seri problemi alla salute dei consumatori. Il vero pericolo si chiama 'anisakis' un verme responsabile di malattie infiammatorie del tratto intestinale che possono causare anche ulcere letali.