I fans storici dello show lo sanno bene: lo Zoo di 105 non è solo un programma radiofonico, è una famiglia, un gruppo in cui si litiga, ci sono contrasti ma alla fine si trova sempre il modo per risanarli perché c'è un profondo affetto di fondo. Ed è per questo che, quando qualcuno lascia questo nucleo, andare avanti per gli altri si fa molto difficile. Come sappiamo, purtroppo, ieri Leone di Lernia se n'è andato, dopo aver lottato contro una terribile malattia che non gli ha lasciato scampo e nel corso della puntata dello Zoo, che ha omaggiato totalmente il cantante, marco mazzoli ha avuto parole di grande affetto per colui che ha considerato come uno di famiglia.

Non sorprende, quindi, la scelta di tacere, e non rispondere alle domande dei tanti giornalisti che l'hanno contattato per chiedergli un'intervista in merito alla triste circostanza.

Mazzoli ed Alisei: 'Non vogliamo dire nulla'

Ecco, infatti, quanto dichiarato da Marco in un video pubblicato sulla pagina dello ufficiale dello Zoo di 105: 'Sappiamo che Leone era un personaggio molto amato da tanti ed era l'anima di questo programma ma credo che lo Zoo non abbia bisogno di visibilità in questo momento, anche perché non è morto un collega per me ma è morto un amico, un parente, un padre, un nonno e vi chiedo solo un po'di rispetto, di lasciarci tranquilli nel nostro dolore'.

Dello stesso avviso è il collega Fabio Alisei, che ha espresso più o meno lo stesso concetto.

Parlando della morte di Leone, ha infatti affermato: 'Capisco che sia una notizia sulla quale si può lavorare, ma nello stesso tempo volevo dire a tutte queste persone [i giornalisti delle varie testate, ndr] che la scomparsa di Leone per me e, in generale, per lo Zoo di 105 è una questione privata, è la morte di un amico prima che di un collega e quindi non abbiamo intenzione di rilasciare nessun tipo di dichiarazione e siamo fermamente convinti che lo Zoo non debba ottenere nessun tipo di visibilità dalla scomparsa di un amico'.

La scelta, ovviamente, ha ottenuto il plauso dei fans, che una volta in più sono orgogliosi dei loro adorati beniamini.