Come un fulmine a ciel sereno è caduta sui fan della coppia la notizia della fine della relazione tra Claudio Sona e Mario Serpa, prima coppia gay di Uomini e donne.

Tra i due sembrava andare tutto a gonfie vele, con Mario ormai opinionista della trasmissione di Maria De Filippi. Nel tempo si erano susseguite voci sul fatto che la loro fosse una relazione mediatica, "il tempo di cavalcare l'onda della fama e si lasceranno" pensavano in molti.

E a pensar male a volte non si sbaglia. I due, che sembravano la coppia più vera tra quelle nate recentemente, si sono lasciati e hanno prontamente comunicato la triste notizia ai loro followers.

Nasce l'hastag #Clario

Il popolo del web non ha fatto attendere la sua reazione: era troppo il seguito dei due e le aspettative generate dalla loro splendida avventura a Uomini e Donne. Chi non si è commosso di fronte alle immagini della scelta, di fronte al video-messaggio carico di orgoglio dell'onorevole Cirinnà?

Twitter si è mosso in massa: l'hastag è spazzato in vetta alle tendenze, facendo storcere il naso a chi non segue Uomini e Donne. Si sa che sul programma ci sono opinioni contrastanti.

Uomini e Donne: si ripete l'esperimento?

La curiosità dilaga: indipendentemente da come sia andata a finire tra i due, il trono gay è stato una scelta vincente sotto tutti i punti di vista. Motivo per il quale sembra che sia destinato a ripetersi.

Il pubblico ha risposto in maniera più che positiva a questa novità che ha il sapore del cambiamento culturale. Per la prima volta abbiamo visto la televisione italiana sdoganare un concetto di amore universale in una fascia pomeridiana, accessibile anche ai bambini. È una conquista importante per un paese in cui a televisione di Stato è spesso stata oggetto di polemiche per aver censurato immagini di baci omosessuali, non ponendo alcun veto su scene di sesso o di nudo eterosessuale.

Aspettiamo di conoscere il destino del trono gay sperando che anche il nuovo o la nuova tronista ci regalino lo stesso pathos di Claudio e Mario.

Speriamo in un finale diverso, magari più duraturo.