Èdi pochissimi minuti fa la notizia della morte di Gianni Boncompagni, patron e ideatore della trasmissione "Non è la Rai" che segnò la storia della tv italiana negli anni '90. Si è spento a Roma, all'età di 84 anni, e lo hanno annunciato all'Ansa le figlie Claudia, Barbara e Paola.

La storia di Gianni

Gianni Boncompagni nasce ad Arezzo, nel 1932, e grazie alla collaborazione con Renzo Arbone ( nella foto ) creano programmi di grande successo come "Bandiera Gialla" e "Alto Gradimento", solo per citarne alcuni.

Ma il successo arriva grazie a "Domenica In", "Non è la Rai" e "Carramba".

Trasmissioni che consacrano Gianni e che raggiungono picchi di ascolti e percentuali di share altissimi.

Raffaella Carrà vede, giustamente, in lui il suo pigmalione che è riuscito a realizzare un progetto televisivo capace di raggiungere il pubblico con storie di vita vera raccontati dagli stessi protagonisti.

Con "Non è la Rai" nascono anche nuovi modelli e punti di riferimento per i giovani degli anni '90. Nascono personaggi come Ambra Angiolini, che a Gianni deve tanto, Laura Freddi, Alessia Merz, Antonella Elia, Miriana Trevisan, Alessia Mancini ( attuale moglie del gieffino Flavio Montrucchio), e tantissime altre ragazze che devono al programma la loro intera carriera.

Collabora anche con Alba Parietti per due edizioni di "Macao"nel 1996 e 1997, nonché con Piero Chiambretti tra il 2007 e il 2008.

Ha realizzato hit indimenticabili come "tuca tuca" di Raffaella Carrà, canzone che ancora oggi raggiunge ascolti altissimi e viene trasmessa per le feste e in tutte le spiagge del mondo, nonché "Tanti Auguri", il brano che è entrato a far parte della colonna sonora del film premio Oscar "La Grande Bellezza".

Grande innovatore e uomo di alto spessore culturale, ha dato alla televisione non solo un taglio più fruibile e di facile lettura, ma ha segnato l'epoca dei talk show e della tv dei giovani.

Pippo Baudo e Maurizio Costanzo, suoi amici e colleghi, gli riconoscono non solo grandi valori professionali, ma soprattutto grandi doti quali intelligenza, ironia e sensibilità.

Con Gianni, vanno via anni di splendore e di televisione qualitativamente apprezzabile e di contenuto senza alcuna forma di volgarità. Uno stilista del piccolo schermo che ha saputo cucire prodotti di qualità con maestria e professionalità. Un pioniere televisivo che lascerà ai posteri tantissimi buoni esempi di come dovrebbe essere la tv.