Un video testamento per far sapere agli italiani che non c’è bisogno di andare in Svizzera per porre fine alle proprie sofferenze. L’ultima testimonianza di Marina Ripa di Meana prima di esalare l’ultimo respiro. Le sue condizioni erano precipitate subito dopo Natale e i dolori erano diventati insopportabili. Per questo motivo la stilista originaria di Reggio Calabria ha deciso di contattare Maria Antonietta Farina Coscioni alla quale ha affidato l’ultimo significativo messaggio prima di morire. Marina Ripa di Meana ha spiegato di aver fatto chiamare l’esponente del partito Radicale per la stima che nutre nei suoi confronti e perché era giunto il momento di comunicarle che era arrivato il momento della fine.L’ex moglie di Lante delle Rovere ha spiegato di aver manifestato a Maria Antonietta Farina l'idea del suicidio assistito in Svizzera.
'Non c'è bisogno di andare in Svizzera'
Alla fine la settantaseienne ha seguito il consiglio dell'ex deputata ed ha scelto di percorrere la via italiana delle cure palliative con la sedazione profonda. Marina Ripa di Meana ha riferito che, nonostante avesse viaggiato con il corpo e con la mente tutta la vita, non conosceva questa soluzione. Nel testo letto dalla Coscioni la regina del jet set italiano ha rimarcato di aver fatto quanto intervento per informare che non c’è bisogno di andare in Svizzera per liberarsi dal male. La scrittrice ha spiegato che attraverso questa terapia si può decidere di trascorrere gli ultimi giorni prima della morte in casa con i propri cari o in ospedale. Prima di concludere il video messaggio l’opinionista ha sottolineato che bisogna far sapere a tutti che si può scegliere senza ulteriori e inutili sofferenze.
Da rimarcare che la sedazione profonda è compresa nella medicina palliativa e consiste nella somministrazione intenzionale di farmaci per ridurre fino ad annullare la coscienza del paziente.
Lo stato di incoscienza e l'eliminazione del dolore
Lo scopo di tale terapia è quello di alleviare i sintomi fisici o psichici resi intollerabili a qualsiasi trattamento.
Si può far ricorso metodo in caso di morte imminente con prognosi di pochi giorni previo consenso informato. In ogni caso deve trattarsi di malattia in stato avanzato e dalla quale non si può guarire.Da rimarcare che non si tratta di un procedimento riconducibile all’eutanasia in quanto ha come unico scopo l’eliminazione del dolore e non un’azione finalizzata alla morte.