Alessandro Sallusti, Direttore responsabile del quotidiano Il Giornale, commenta un'intervista rilasciata pochi giorni fa da Antonio Ricci il cui argomento principale è stato Claudio Baglioni e la sua prossima conduzione festivaliera. Secondo il noto giornalista, Antonio Ricci si dichiara comunista in quanto seguace di Gino Paoli, Francesco Guccini e Fabrizio De André considerati portavoce degli anni della contestazione. Ricci asserisce che i fascisti amavano le canzoni di Claudio Baglioni. Il Direttore si domanda il motivo per cui Ricci, da buon comunista, invece di salire sulla Locomotiva di Francesco Guccini che portava al sacrificio ha preferito entrare nel mondo dorato di Mediaset, trovando successo e ricchezza.
Il giornalista non ha apprezzato la frase detta da Ricci di avere il desiderio di dare fuoco con una molotov a Claudio Baglioni ma di non poterlo fare a causa della dispersione di diossina che si sprigionerebbe dalla faccia piena di plastica del cantante. Frase espressa sicuramente con tono dissacrante ma che rivela comunque una forte ostilità dell'autore nei confronti del cantante romano. Sicuramente Antonio Ricci è un rivoluzionario e ciò si evince dai contenuti di Striscia La Notizia ma secondo il Giornale è un rivoluzionario che ha scelto la comodità.
Antonio Ricci non è cattivo ma molto furbo
Antonio Ricci si vanta di essere malvagio e di godere della propria cattiveria e in effetti a Mediaset nessuno osa contraddirlo temendo delle ritorsioni.
Secondo Sallusti, l'autore di Striscia La Notizia è molto furbo in quanto è re in un mondo dorato uguale a quello di Claudio Baglioni basato sul successo e sulla ricchezza. Il direttore artistico del Festival di Sanremo 2018 è coerente, un ottimo cantante, e oltretutto ha raggiunto anche una ricchezza materiale che suscita in Ricci molta invidia.
Baglioni non è un cantante né di destra né di sinistra perché ha sempre e soltanto cantato all'amore e al sentimento. Guccini invece ha cantato sciagure e portato avanti ideologie spesso fallimentari. Il direttore del Giornale consiglia ad Antonio Ricci di rilassarsi e godersi il festival di Sanremo perché è diretto e presentato da uno dei più grandi cantautori italiani. Per terminare lancia una frecciata al padre del Gabibbo dicendo che se lui non fosse un despota e i suoi collaboratori fossero uomini liberi questa volta il Tapiro toccherebbe a lui.