Daria Bignardi, quella della trasmissione "Le invasioni barbariche", che rimandava l'immagine della compagna di scuola a "modino", sempre preparata, attenta, e ironica al punto giusto, la Bignardi che faceva pensare a quelle che la risposta ce l'hanno sempre giusta, e che quando ti fanno una domanda, non è mai per caso, è bravissima nelle vesti di giornalista e di scrittrice. La sua trasmissione era molto seguita, ed il suo passaggio alla Direzione di Rai 3, non ha neanche stupito più di tanto il suo pubblico.

La Bignardi cambia stile

La nomina a direttore coincide con il cambiamento del suo aspetto fisico.

La Bignardi si presenta ai giornali, al suo pubblico, in ufficio, con i capelli corti e grigi, dopo aver dato un taglio drastico alla sua femminilità, che si esprimeva nei suoi abiti eleganti, ma non troppo, e con i suoi capelli lunghi che accompagnavano i suoi sorrisi, il suo sarcasmo leggero. Chi non ha pensato ad una presa di coscienza di nuove responsabilità, riflesse in quell'abbigliamento sobrio, e soprattutto in quel taglio corto, quasi maschile, che, ad esser sinceri, non le donava neanche tanto! Oggi si sa che dietro a quella sua trasformazione, c'era qualcosa di diverso. Una sofferenza taciuta, un problema che non doveva emergere in quel momento cosi' positivo per la sua carriera, se non tra le mura della Rai, dove i dirigenti, informati dei fatti, le avevano dimostrato il loro appoggio e la loro solidarietà.

Daria Bignardi si confessa a Vanity Fair

In occasione della presentazione dell'uscita del suo sesto romanzo "Storia della mia ansia" che coincide con il compimento dei suoi 57 anni, Daria si mette a nudo, svelando di aver avuto un tumore, e di averlo scoperto al termine dell'ultimo ciclo della trasmissione "Le invasione barbariche".

Un po' come succede a tante donne, purtroppo, dopo essersi sottoposta ad una mammografia, ecco intervenire la risposta schiacciante, c'era un tumore al seno che andava rimosso subito. Dopo l'operazione, la Bignardi si è sottoposta a chemioterapia e radioterapia, le classiche ed uniche, per ora, valide cure, per sconfiggere "il mostro".

Ne parla adesso perché tutto sembra esser passato, lei guarita, ed i capelli grigi che porta, sono i suoi, basta parrucche a coprire la malattia.

'Bisogna curarsi e trovare la forza di non concentrarsi sulla malattia'

Daria racconta anche la sua esperienza durante un anno e mezzo alla Rai come direttore di rete, il suo intento di cambiare qualcosa, le dimissioni dal suo incarico avvenute dopo, e la sua, per ora, mancata voglia di tornare in tv. Scrive perché le piace, dichiara, perché quando si scrive si può correggere, ritornare sul tema, e scaricare anche un po' di quell'ansia di cui parla nel suo libro, che ha caratterizzato da sempre lo svolgersi della sua vita.