La figlia di Anna Marchesini, scomparsa prematuramente a causa di una lunga malattia, si è scontrata in tribunale con il padre Pasquale Valente che aveva querelato qualche mese fa. La diatriba legale era sorta a causa di un'intervista che l'uomo aveva rilasciato nel salotto domenicale di Barbara D'Urso 'Domenica Live' e per una lettera che Valente aveva scritto parlando dell'attrice pubblicata dal settimanale 'DiPiù'. Pasquale Valente sia a 'Pomeriggio 5' che su 'DiPiù' aveva parlato del rapporto controverso che aveva vissuto con Anna Marchesini, esprimendo il desiderio e la volontà di riallacciare i rapporti con sua figlia Virginia.

La ragazza non aveva gradito l'intervento del padre in televisione. Forte di ciò lo aveva citato in giudizio. Secondo lei, l'uomo avrebbe usato frasi diffamatorie nei suoi confronti e in quelli di Anna Marchesini. Il giudice però ha respinto l'accusa della giovane. Ha dichiarato che Pasquale Valente non aveva diffamato nessuno limitandosi a parlare delle difficoltà del rapporto genitoriale. Il gip ha asserito che l'uomo si era limitato a violare la privacy della figlia, senza sforare in dichiarazioni di rilevanza penale. Pasquale Valente a 'Domenica Live' aveva dichiarato che sua figlia Virginia fosse testarda come la madre.

Il gip commenta la pochezza di alcune trasmissioni televisive

Virginia Valente è la figlia di Pasquale Valente e della compianta attrice comica Anna Marchesini, mancata prematuramente a causa di un'artrite reumatoide.

La ragazza tramite il suo avvocato aveva avvisato il padre di non interessarsi più della sua vita. L'episodio che aveva fatto scattare la querela, era sorto in seguito a un'intervista rilasciata da Pasquale Valente a Barbara D'Urso. La giovane aveva anche querelato 'Domenica Live' per sciacallaggio mediatico. Il giudice per le indagini preliminari però ha archiviato il caso, affermando che la trasmissione non aveva superato la 'soglia di rilevanza penale'.

Il gip però ha affermato che la giovane abbia il diritto di pretendere che le sue questioni familiari non diventino di dominio pubblico. Secondo il giudice lo scopo di queste trasmissioni consisterebbe nel soddisfare la curiosità di un certo genere di telespettatori. Il giudice pur non rilevando lo sciacallaggio mediatico ha affermato che alcuni programmi dimostrano la pochezza intellettuale e morale di chi li pone in essere. Cosa ne penserà la regina della domenica delle parole pronunciate dal gip?