La morte di Fabrizio Frizzi, volto storico della Rai ed amatissimo conduttore televisivo ha scosso tutto il mondo legato allo spettacolo. Sono centinaia i messaggi di colleghi, autori e appartenenti al mondo televisivo pubblicati in queste ultime ore, da quando, di prima mattina, è stata resa nota la notizia del suo decesso.

Ma uno dei più dolorosi e commoventi è stato quello di Giancarlo Magalli che ha lavorato al suo fianco in molteplici occasioni. Nel ricordare le straordinarie doti umane del conduttore de l'Eredità, ha raccontato in maniera esplicita quello che pochi sapevano riguardo alla grave malattia che lo ha portato ad una morte prematura.

Si sapeva, infatti, che l'ischemia e la successiva emorragia cerebrale che lo colpirono il 23 ottobre scorso all'interno degli studi Rai aveva lasciato conseguenze difficili da superare, ma il riserbo sulle sue condizioni era rispettato da tutti gli amici e addetti ai lavori della televisione di Stato.

Il saluto e la confessione sulle sue vere condizioni di salute

Così Magalli, nel salutare l'amico di sempre, direttamente dal suo profilo Facebook, questa mattina, ha raccontato quello che, fino a poche ore prima, giustamente nessuno aveva fatto. Con il garbo che lo ha sempre contraddistinto, parla della malattia e della lotta di fabrizio frizzi per combatterla e superarla.

Si sapeva che stava male - racconta il conduttore di Rai Due - e si sapeva che stava conducendo una battaglia ai limiti della disperazione.

Tutti noi sapevamo anche - prosegue - che Fabrizio non desiderava che se ne parlasse pubblicamente.

Aveva il timore di non poter più lavorare a causa delle conseguenze dell'ischemia e tutti, compresi i dirigenti della Rai, hanno giustamente rispettato questa sua richiesta. Ma prima ancora del lavoro, il timore di Frizzi era quello di lasciare sole la giovane moglie Carlotta e la loro piccola Stella, di soli 5 anni.

Il racconto di Magalli si conclude con l'ultimo messaggio che si era scambiato con il collega di sempre. Si parlava della sua salute e Fabrizio Frizzi gli raccontava della terapia che stava seguendo, di quanto fosse dura la sua lotta per la vita ma sempre con la speranza, parole sue, di 'portare a casa la pellaccia'.

Raccontando questo aneddoto, l'amico e collega rimarca quanto, anche nei momenti difficili, l'amato presentatore affrontasse la vita con il sorriso, con quel sorriso che non abbandonerà mai chi gli ha voluto bene. Dagli amici, ai colleghi alle migliaia di telespettatori che lo hanno sempre stimato e che sempre saranno grati per quel buonumore che lui ha sempre trasmesso a tutti.