Milioni di telespettatori hanno seguito in diretta, nella giornata del 19 maggio, il chiacchieratissimo matrimonio tra il principe Harry e la "semplice" Meghan Markle, ex attrice statunitense. Il tanto atteso Sì ha raccolto infatti uno share televisivo da record e oltre centomila inglesi da tutto il regno si sono riversati nella capitale per salutare i neo coniugi di Sussex al passaggio del corte nuziale.

Un dato che, però, tende a far storcere il naso principalmente ai continentali è proprio questo: traffico bloccato, clima discutibile e ore di attesa in strada pronti ad accaparrarsi i posti migliori, e per cosa? Per il matrimonio di due figure che, se non per tradizione, non hanno alcuna rilevanza se non quella, appunto, di figure culturali viventi.

In nulla ed in alcun modo la vita dei sudditi sarà intaccata da questo avvenimento, eppure per quale motivo con tanto fervore questi hanno riempito le strade di Londra come se a sposarsi fossero loro parenti o, addirittura, i propri figli?

La forza culturale britannica

Mesi d'oro per la cronaca rosa britannica: il compleanno della regina (di ben 92 anni qualche mese fa), la nascita del terzo royal baby di William e Kate e, in ultimo ma non certo per importanza, il celebratissimo matrimonio di Harry, duca di Sussex, e Meghan, la cui storia ha giò fatto il giro del mondo ed è infine diventata addirittura un film. Tutti questi eventi hanno, per noi inspiegabilmente, un minimo comun denominatore: l'affetto della gente scesa in piazza a decine di migliaia per celebrare ogni evento con protagonisti esponenti della famiglia reale.

Un affetto sincero, leale, quasi innaturale se si pensa al fatto che stiamo parlando di persone con titoli assolutamente privi di significato, se non puramente simbolico. E' quindi totalmente lecito porsi degli interrogativi a riguardo, e quindi perchè, in sostanza, per gli inglesi è così importante un avvenimento del genere tanto da sfidare freddo e fatica?

Perchè, tradotto in termini puramente accademici, una società avanzata e moderna come quella del Regno Unito convive con questo senso di attaccamento a valori irrazionali come la tradizione? Innanzitutto, è bene far presente che stiamo parlando di veri e propri oggetti culturali e che quindi necessitano di essere appositamente contestualizzati all'interno di un mondo sociale che li identifichi come tali e che perciò gli attribuisca il giusto significato.

Sono dunque per noi italiani delle normali persone, semplici individui degni di nota per ragioni puramente al centro di Gossip, ma si può dire lo stesso dei sudditi inglesi, i quali li identificano come il più puro e antico simbolo della loro sovranità? Assolutamente no.

Per molti, attaccandosi ognuno alle proprie ragioni, potrà sembrare l'ennesima stravaganza britannica che tanto affascina i continentali, ma resta un quesito con notevoli spunti di riflessioni e, perchè no, parecchia poesia.

La cosiddetta coscienza collettiva, quell'insieme di idee condivise da una società e "collettiva" nel senso di appartenenza ad una comunità nel suo insieme più che ai singoli individui, concetto tanto caro a Emile Durkheim nella sua spiegazione circa la solidarietà nelle società umane di ogni epoca.

Ed ecco quindi che proprio da questi assunti nasce il quesito fondamentale: se, nella maniera più user friendly e spicciola possibile, Durkheim attribuiva particolare rilievo all'influenza della coscienza collettiva sulle persone appartenenti a società primitive e poco sviluppate, perchè un interesse tanto appassionato è rivolto dagli inglesi alla tradizione (compresa appieno, in questo caso, nel concetto del sociologo)? Se le società moderne, sempre secondo lui, sono destinate ad evolversi e lasciarsi alle spalle una coscienza collettiva ritenuta opprimente ed obsoleta, perchè nel Regno Unito questa è ancora salda e difesa a spada tratta?

La funzione simbolica dell'autorità

Prima di rispondere, bisogna fare una precisazione.

Max Weber, studiando le strutture di autorità, descrive perfettamente il tipo di importanza che la famiglia reale assume ed assumeva per i suoi sudditi, sia tanto oggi quanto in epoche di effettivo dominio politico.

Parliamo dunque di autorità tradizionale, quella struttura di dominio in cui i seguaci sono convinti che intorno al titolo nobiliare proprio dell'appartenenza famigliare ad una casata vi sia un'aura di sacralità, derivante dal crisma del tempo, e che quindi il potere di questi individui sia del tutto legittimo.

Ma se il potere che un tempo queste potenti famiglie esercitavano è oggi del tutto superato, perchè nel Regno Unito questo attaccamento ai valori di uno stato tanto antico quanto affascinante e fantasticamente stabile è ancora in piedi?

La risposta, la più semplice possibile, è da ricercarsi nella tranquillità generata dall'esistenza di queste figure e di cui il popolo si nutre ampiamente.

In un mondo in cui i valori evolvono velocemente, soprattutto nel nostro millennio, un mondo in cui la tradizione lascia sempre più spazio all'innovazione, un mondo tecnologico che spaventa e insieme stupisce per la stupefacente luminosità delle sue scoperte, le persone, e con loro ovviamente le nazioni, hanno bisogno ed il diritto di sentirsi in qualche modo protetti, di sentire sulle loro teste un unico, grande tetto che li protegga e li faccia sentire uniti. Se per secoli questo tetto è stato rappresentato dalla religione (soprattutto in Europa) in epoca moderna non si può non notare il passaggio ad una diversa forma di aggregazione sociale, ossia l'appartenenza alla bandiera (celebri i manifesti di propaganda interventista statunitensi).

A ribaltare completamente il concetto di 'Divide et impera' tipico delle civiltà latine, si afferma dunque un nuovo emblema della sovranità secondo cui non esiste popolo più forte di un popolo unito e che cammina sotto un'unica bandiera. Come fa a muoversi tanto efficacemente? Proprio con la tranquillità fornita dall'esistenza della famiglia reale. Ogni problema pare sparire nel momento di festa. Questo è il frutto di una cultura collettiva forte, dove la discendenza sicura e quindi la permanenza di una corona stabile, seppur figurativa, tranquillizza gli animi dei tanti individui che abitano il regno e che, vedendo il pesante ruolo del potere già assegnato in partenza, sono liberi di esprimere il meglio delle loro potenzialità, realizzarsi e progredire, mentre la famiglia reale è ancora lì, salda al suo posto, come quando non erano nulla più che fanciulli. Fanciulli cresciuti con due madri, una in carne ed ossa ed una altrettanto viva, dalle quali possono trovare ugualmente rifugio, seppur una di questa non sia nient'altro che l'egida della Union Jack.