In casa Rai è in corso la ricerca di un abile manager che possa mandare avanti la baracca nel migliore dei modi e scacciare, di conseguenza, tutte le critiche di lottizzazione provenienti dall'opposizione. Un duro lavoro, dato che dovrà essere rinnovato un po' tutto il team amministrativo all'interno della Radiotelevisione italiana. Le nuove nomine dovranno essere effettuate all'interno del Cdp e del Cda Rai; il tutto è fissato per il prossimo 18 Luglio.

Prevista inoltre la formazione del Copasir e della Commissione di vigilanza, che dovrà effettuare la votazione per il nuovo presidente della TV pubblica. Un ruolo, quest'ultimo molto prestigioso, ma allo stesso tempo oneroso.

La figura dovrà avere un curriculum vitae adeguato e dovrà essere gradita da tutte le parti in causa. Un pensiero da questo punto di vista va ai volti storici della Rai, che potrebbero essere nominati in Quota Tesoro senza il bisogno quindi della previa candidatura a consigliere di amministrazione. Tra i nomi più gettonati spunta quello dello storico conduttore Rai Pippo Baudo (82 anni).

Pippo Baudo per la presidenza Rai: un 'usato sicuro'

Come già affermato nell'introduzione, per la nomina a nuovo presidente Rai, spunta il nome di Pippo Baudo. A riportarlo è un recente articolo del Messaggero. Del resto, un simile nome metterebbe d'accordo un po' tutti a Viale Mazzini e il celebre conduttore potrebbe festeggiare i 60 anni di carriera (che cadono il prossimo anno) tramite questa 'apoteosi' professionale.

Pippo Baudo è solito vantarsi di come abbia lanciato celebri personaggi televisivi e non (come Beppe Grillo) tanto da generare il famoso tormentone: 'L'ho inventato io!'. Ebbene, quale nome più adatto per divenire l'icona amministrativa di Mamma Rai? Tuttavia, nulla è sicuro e raggiunta la veneranda età di 82 anni, non è detto che il presentatore accetti un simile incarico, tanto pregevole quanto impegnativo.

Oltre a Baudo, altri papabili nomi per la nomina ai vertici della Rai sono: Ferruccio De Bortoli, Milena Gabanelli e Giovanni Minoli.

Anche Mario Orfeo ha bisogno di un successore

Anche Mario Orfeo dovrà essere presto sostituito e bisognerà lavorare per trovare anche per lui un degno successore. Tuttavia, il direttore generale ha comunque espresso il suo desiderio di rimanere in Viale Mazzini. Difficile invece che accetti il ruolo di amministratore delegato Fabio Vaccarono, country manager italiano di Google e dato come favorito dai pentastellati.